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Il concorso per autisti alla Rap accende il dibattito fra i consiglieri: "E' iniziata la campagna elettorale?"

Il primo ad uscire allo scoperto è Ugo Forello (gruppo Oso), che dice "no al clientelismo in una città affamata" e solleva dubbi sul reclutamento: "Percorso illegittimo". Giaconia (Avanti Insieme): "Procedura corretta". Tantillo (Fi): "Il personale manca da tempo, la tempistica per le assunzioni doveva essere diluita negli anni"

Nel dibattito che si è aperto dopo l'annunciata assunzione di 49 autisti alla Rap, il consigliere comunale Ugo Forello (gruppo Oso) è il primo ad uscire allo scoperto: "E' iniziata la campagna elettorale?".

La stessa domanda, in tanti, se la sono fatta quando Girolamo Caruso, l'amministratore unico dell'ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti, ha comunicato urbi et orbi la pubblicazione del bando di concorso, prevista oggi. Motivando la scelta con la carenza di personale, sceso dai 2.300 dipendenti del 2013, quando Rap è nata dalle ceneri di Amia, ai quasi 1.700 di oggi.

Il punto però non è tanto la necessità di lavoratori, quanto la tempistica del concorso, che viene avviato a meno di un anno dalle elezioni comunali. "Tutti siamo d'accordo con la necessità di integrare le piante organiche del Comune e delle sue partecipate ormai ridotte all'osso a causa dei pensionamenti - scrive Forello in un post su Facebook - ma è necessario farlo nel rispetto della legge e con azioni trasparenti ed imparziali, tenendo presente che la Rap dovrebbe essere soggetta ad un controllo assoluto e totale del Comune. Ci auguriamo che non si voglia dare avvio alla lunga stagione della campagna elettorale nella quale i proclami e il clientelismo, in una città affamata e in ginocchio, rischiano di fare la parte del leone".

Nella seduta della commissione Partecipate, che si è riunita il giorno dopo l'annuncio del concorso alla Rap, il consigliere Forello ha parlato di "procedura da fermare" e di "percorso illegittimo". Aggiungendo che "è necessario avere prioritariamente il piano industriale della società e il fabbisogno personale", perché "non si può far finta di niente e non tenere conto della situazione economica del Comune, quasi in semi-dissesto".  

Sulla tempistica solleva qualche dubbio anche Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia, che però rispetto a Forello assume una posizione più morbida. "Capisco l'esigenza di poter contare su una forza lavoro in grado di garatire un servizio migliore, ma perché questo concorso non si bandiva prima? Da tempo i turni di raccolta vengono coperti a forza di srtaordinari. Alla Rap non servono ma, ad esempio, anche netturbini per lo spazzamento delle strade, che praticamente non viene fatto. La tempistica per le assunzioni doveva essere diluita negli anni".

Tutti, opposizione e maggioranza (meglio, quel che resta degli orlandiani) insomma sono d'accordo sulla necessità di rimpinguare la pianta organica della Rap. Per Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune, però non basta: "Serve più in generale una riorganizzazione dell'azienda". Mentre sulla procedura concorsuale, in commissione, è stato Massimiliano Giaconia (Avanti Insieme) a difendere l'operato dell'amministratore della Rap. "Certamente la società sta seguendo procedure corrette. Gli atti sono stati esaminati dagli organi interni e l'amministrazione verificherà. Il concorso è necessario". 

Nel Movimento 5 Stelle ci sono posizioni divergenti. Antonino Randazzo sostiene che "la Rap abbia assoluta esigenza di procedere alle assunzioni di autisti qualificati", dato che "i ritardi e i disservizi - soprattutto per la carenza di personale addetto allo svuotamento dei contenitori - sono sotto gli occhi di tutti e sono inaccettabili". "Dopo lo stallo che si è creato sul passaggio dei 94 lavoratori di Reset in Rap, diventato una vera e propria contesa politica, l'amministratore Caruso non ha fatto altro che procedere al concorso sulla scorta di una determina dell'ex presidente Norata".

La pentastellata Concetta Amella, invece, nutre "dubbi sull'opportunità del concorso" e ritiene che "allo stato attuale non ci siano le condizioni necessarie e sufficienti perché si possa svolgere, pur riconoscendone la necessità. La mancanza del piano industriale, l'assenza di ricapitalizzazione dell'azienda e la mancata liquidazione dei crediti da parte dell'amministrazione invitano ad una maggiore riflessione". 

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