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Comune, verso il rimpasto di Giunta: Orlando vuole cambiare tre assessori

Oggi vertice tra il sindaco e i consiglieri di maggioranza. In bilico Riolo, Nicotri e Arcuri. Sicilia Futura ha già deciso: il nostro assessore sarà Leopoldo Piampiano. Si fanno anche i nomi di Piccione, Giambrone e di Giusto Catania. L'ex assessore: "C'è un problema politico..."

Sono tre gli assessori in uscita dalla Giunta comunale. Tanti ne vorrebbe rimpiazzare il sindaco Leoluca Orlando, che oggi ha chiesto a tre delle liste che lo hanno sostenuto alle amministrative - Democratici e popolari (Pd più gli ex alfaniani), Uniti per Palermo (ora Sicilia Futura) e Sinistra Comune - di indicare un nome ciascuno. A Mov139 e Palermo 2022, gli altri due gruppi di maggioranza presenti a Sala delle Lapidi, non toccherebbe nessun assessorato (il che ha già provocato qualche mal di pancia) nel rimpasto che il sindaco Orlando si appresta a varare per alzare il tasso politico della Giunta. 

"Voi fate i nomi, ma alla fine decido io". Queste le parole che Orlando avrebbe usato nel corso del vertice di maggioranza convocato oggi dal primo cittadino a Villa Niscemi, per cercare di dare slancio al progetto politico di governo che già da tempo ha perso mordente, stritolato dai tanti problemi che affliggono la città: dalla questione rifiuti alla crisi delle società partecipate, passando per i temi riguardanti cantieri e mobilità. Alla riunione, oltre ai consiglieri di maggioranza, erano presenti Fabio Giambrone, braccio destro di Orlando, e il segretario particolare Diego Bellia. Non c'erano i segretari di partito, segno che Orlando vuole evitare lunghe discussioni e diatribe, che giocoforza lascerebbero scontento qualcuno. E che, soprattutto, l'ultima parola la vuole avere lui.

Il sindaco ha espresso la necessità di una maggiore responsabilità dei consiglieri a Sala delle Lapidi (dove spesso le assenze nella maggioranza fanno mancare il numero legale) e allo stesso tempo ha chiesto un "surplus di politica". I nuovi innesti ci saranno. Non prima dell'approvazione del bilancio consolidato, avrebbe sottolineato ai consiglieri durante il vertice, durato oltre due ore e mezza. Sulla graticola ci sarebbero gli assessori Iolanda Riolo, Gaspare Nicotri ed Emilio Arcuri. Quest'ultimo ad esempio paga gli esiti del processo sulla lottizzazione abusiva di via Miseno e la condanna, tra gli altri, dell'ex dirigente Mario Li Castri. Che proprio di Arcuri è stato braccio destro fin dagli anni '90 e nella passata sindacatura (col ritorno di Arcuri nella Giunta Orlando) ha ripreso la sua ascesa nella burocrazia comunale.

In bilico ci sarebbero anche altri assessori, mentre sembrerebbero salde le posizioni di Sergio Marino, Giuseppe Mattina e Andrea Cusumano. Ma con chi verrebbero rimpiazzati i tre in uscita? Di nomi ne sono circolati molti alla vigilia del vertice tra sindaco e consiglieri di maggioranza. Durante l'incontro di oggi non se n'è fatto nemmeno uno, giura chi era presente. I rumors però parlano di Teresa Piccione (in quota Pd), Leopoldo Piampiano (Sicilia Futura), Giusto Catania (Sinistra Comune). In lizza ci sarebbe anche Fabio Giambrone. L'unico nome al momento confermato è quello di Piampiano, candidato non eletto del Pd alle Politiche del 4 marzo, con un passato nel centrodestra. Da cinque anni con Sicilia Futura, Piampiano si è avvicinato al centrosinistra. "Noi di Sicilia Futura - ha confermato il consigliere comunale Ottavio Zacco - abbiamo già deciso: il nostro assessore sarà Leopoldo Piampiano. Finiti gli appuntamenti elettorali, adesso è importante iniziare una nuova fase per la città e lavorare per mettere in atto il progetto politico premiato dagli elettori alle amministrative".

Per Dario Chinnici, capogruppo del Pd, "è positiva la formazione di una Giunta politica". "In questi giorni - ha annunciato - il Pd assieme ai popolari (ex alfaniani vicini a Dore Misuraca, ndr) cercherà di fare sintesi su un nome". Teresa Piccione? "Non abbiamo ancora parlato di nomi", ha tagliato corto Chinnici. Anche se il suo è già circolato, Giusto Catania di nomi non ne vuol sentir parlare. "I problemi di questa città - ha ammonito - non si risolvono col cambio di tre assessori. L'ho detto al sindaco e lo ribadisco. C'è un problema politico: vogliamo sapere qual è la prospettiva della città e con quale strategia arriveremo alle elezioni del 2022. Bisogna individuare all'interno del programma presentato agli elettori le priorità da raggiungere e metterci alla prova con obiettivi misurabili". 

Insomma, temi e scadenze per fare un vero tagliando alla Giunta. "Siamo d'accordo sul fatto che serva un surplus di politica - ha continuato Catania - ma il rimpasto in sé non ci interessa. E poi noi non vogliamo fare una discussione solo dentro le stanze del palazzo, per questo come Sinistra Comune abbiamo chiesto e ottenuto dal sindaco di fare un'assemblea pubblica il prossimo 5 maggio". Catania - che assessore lo è stato a più riprese, sia nella scorsa sindacatura, sia in altre epoche orlandiane - ha auspicato che non si ripetano errori compiuti nel passato: "Dobbiamo evitare di arrivare col fiato corto come successe nel 1999, quando s'inizio a discutere del rimpasto che si concretizzò nel 2000 con l'ingresso in Giunta dei segretari di partito. In quel caso l'obiettivo era la candidatura di Orlando alla presidenza della Regione. Ora la prospettiva qual è?". Per la cronaca quell'esperienza amministrativa si concluse anzitempo con le dimissioni di Orlando (che si candidò e perse le Regionali contro Totò Cuffaro) e il Comune fu in seguito retto dal commissario Guglielmo Serio. 
Il sindaco dovrà infine fare i conti anche con le liste svincolate dai partiti, quelle di sua diretta emanazione. E' il caso di Mov139, che per tramite del capogruppo Sandro Terrani ha chiesto spazio: "Ci piacerebbe essere rappresentati in Giunta, ma non pretendiamo per forza un assessore. Nessuna polemica, a noi interessa risolvere i problemi che attanagliano la città. Ho chiesto al sindaco un incontro con tutto il gruppo". 

"L'incontro - ha commentato Orlando in una nota - è stato un'opportunità per fare il punto del percorso avviato a giugno del 2017, che ha proposto un progetto di prosecuzione e rilancio dell'esperienza di governo degli ultimi anni. E' emersa in modo chiaro la coesione della maggioranza sui punti fondamentali del programma di governo così come è stata da tutti sottolineata l'importanza di proseguire con il percorso già avviato dalla Giunta per un maggiore dialogo e confronto con i cittadini e nei diversi territori. Da parte dei diversi gruppi consiliari di maggioranza sono stati ribaditi la necessità e l'impegno a giungere quanto prima all'approvazione del bilancio consolidato, subito dopo la quale si procederà alla nomina dei nuovi vertici delle aziende partecipate. Il progetto politico, la prosecuzione di un'esperienza di governo che dopo anni difficili sta dando i propri frutti in termini di rilancio economico, sociale e culturale della città, la valorizzazione del ruolo del Consiglio comunale e il dialogo fra questo e la Giunta - ha concluso Orlando - sono stati da tutti sottolineati come le priorità assolute in quello che è un lavoro e un impegno corale e di squadra al di là e ben oltre i ruoli personali che ciascuno ricopre in tale squadra".

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