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Comune, il ministero invia gli ispettori per vigilare sulla selezione dei dirigenti

Lo rende noto il Movimento Cinque Stelle, che aveva più volte denunciato "ombre" nell'operato di Palazzo delle Aquile. “Su 14 vincitori – afferma Riccardo Nuti - ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati 'referenti', figura non prevista dalla legge"

La selezione dei dirigenti al Comune è adesso al vaglio del governo centrale. Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha inviato gli ispettori per accertare la regolarità dell'iter seguito. A renderlo noto è il Movimento Cinque Stelle, che aveva più volte denunciato "ombre" nell'operato dell'amministrazione comunale.  La notizia è stata comunicata dal ministro in commissione Affari costituzionali a Montecitorio in occasione della risposta a un question time formulato dal pentastellato Riccardo Nuti, che al ministro chiedeva "precise risposte alle tantissime irregolarità rilevate dai deputati cinquestelle nella procedura seguita dal Comune per reclutare 14 nuovi dirigenti a tempo determinato".

Secondo quanto reso noto, il ministro ha assicurato che sarà sua cura “procedere.tramite l'ispettorato della Funzione pubblica a un'approfondimento dell'istruttoria avviata, al fine di garantire il rispetto delle normative sul conferimento degli incarichi dirigenziali e l'osservanza del principio di separazione tra indirizzo politico e attività di gestione”.

"In realtà - rispondono da Palazzo delle Aquile - proprio a seguito di quella interrogazione, il Comune ha già fornito nei giorni scorsi allo stesso Ministero tutta la documentazione richiesta, fornendo i chiarimenti relativi alle procedure seguite. Se e quando degli ispettori del Ministero saranno inviati a Palermo - dichiara il sindaco Leoluca Orlando - riceveranno, come già ha ricevuto il Ministero, tutta la collaborazione e la documentazione richiesta, che dimostrerà l'assoluta correttezza di quanto è stato fatto".

Sulla vicenda da tempo il Movimento 5 Stelle ha acceso i riflettori, inviando un'interrogazione al ministro Madia e una al ministro Alfano e presentando esposti all'Anac e alla Procura. Una delle principali irregolarità della vicenda, secondo Nuti, "consisterebbe nella modifica apportata al regolamento comunale, che nella fattispecie prevede che a scegliere i vincitori non sia più una commissione ma il primo cittadino in persona, cosa nettamente contraria a quanto previsto dal Tuel (testo unico degli enti locali). Prima vi era invece una regolare commissione tecnica, che assicurava più trasparenza e garanzie procedimentali". “Sulla vicenda – dice Nuti- ci sono numerosissime altre ombre, confermate dal fatto che anche lo stesso segretario generale del Comune, Fabrizio Dall’Acqua, ha sollevato precise perplessità”. Dall’Acqua ha, infatti, segnalato in due occasioni che i requisiti per le singole posizioni offerte rischierebbero 'di "e potenzialmente identificativi dei soggetti incaricandi’, evidenziando altresì la ‘irragionevolezza di alcuni requisiti di accesso’. Un dubbio, questo, sollevato anche dai presidenti degli ordini degli Ingegneri e degli architetti della provincia di Palermo e che sembra confermato dai risultati della selezione.

“Su 14 dirigenti vincitori del concorso – afferma Nuti - ben 13 ricoprivano già il ruolo di funzionari all’interno del Comune, di cui 9 erano già stati nominati 'referenti', figura non prevista dalla legge, in quasi tutti i casi, nei medesimi uffici dove lavoravano prima di vincere il concorso. E questo a fronte di ben 800 domande pervenute da parte anche di candidati esterni con maggiore esperienza rispetto a quella vantata da alcuni vincitori. Ci auguriamo – conclude Nuti – che l'intervento statale contribuisca finalmente a fare chiarezza sulla vicenda. I cittadini devono potersi fidare delle istituzioni e finché ci saranno situazioni ambigue questo sarà molto difficile che accada”.

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