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Comune, Giunta al lavoro sul piano di riequilibrio: "Occasione straordinaria per la città"

La proposta di deliberà dovrà poi passare al vaglio del Consiglio. L'intero iter si deve concludere entro il 29 dicembre per evitare il default. Ipotesi, questa, che il sindaco Leoluca Orlando continua a escludere. Gli assessori: "Esistono tutte le condizioni per approvare questo importante strumento finanziario"

Ore di lavoro per la Giunta comunale, che sta esaminando la proposta di delibera di approvazione del Piano di riequilibrio da sottoporre al Consiglio. "E' stata predisposta sulla base dei dati forniti da tutti gli uffici e predisposta dal direttore segretario generale competente per tale adempimento - dicono i componenti dell'Amministrazione Orlando -.. Esistono tutte le condizioni per approvare questo importante strumento finanziario utilizzando le modifiche normative e le risorse messe a disposizione dal governo nazionale in considerazione anche della crisi di sistema di tutti i Comuni della Sicilia e della crisi di numerose altre città metropolitane d'Italia".

L'intenzione della Giunta "è di valorizzare questo momento così impegnativo per procedere a una profonda trasformazione dell'apparato comunale e della sua capacità di riscossione con l'obiettivo di rendere sempre più efficienti i servizi ai cittadini dotandosi delle necessarie risorse economiche. È una straordinaria occasione utile certamente per la Palermo del futuro".

Il piano di riequilibrio dovrebbe essere varato entro il 29 dicembre per evitare il default. Ipotesi, quest'ultima, che il sindaco allontana con forza. "Non credo che ci siano le condizioni, anche perché il dissesto funziona per i Comuni che hanno debiti dal momento che li libera dai fardelli del passato  - ha ribadito più volte Orlando - . Il Comune di Palermo non ha debiti. Siamo solidi per quanto riguarda il pagamento dei creditori e deboli per l'incasso della fiscalità locale e soprattutto della Tari. Tra sei mesi andrò via ma questo non mi impedisce di andare contro il partito del dissesto fino alla fine. Se si forma il partito del dissesto si fa un danno alle prossime amministrazioni e non a me, che sarò andato via. Con la dichiarazione di dissesto le future amministrazioni dovranno fare pagare ai cittadini, con manovre lacrime e sangue, ciò che invece si può fare approvando il piano di riequilibrio".

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