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Scontro in Consiglio sugli extra costi di Rap: verso un aumento della Tari nel 2020

L'anno nuovo potrebbe portare un ritocco all'insù della tassa, per coprire i costi di trasporto dei rifiuti in altre discariche. Sulle spese del 2019 battaglia Consiglio-amministrazione: dirigenti nel mirino. Sala delle Lapidi preparerà una relazione da inviare alla Corte dei conti

Il 2020 potrebbe portare una sorpresa sgradita per i palermitani: l'aumento della tassa sull'immondizia. A Sala delle Lapidi danno ormai per certo un ritocco all'insù della Tari, tra il 20 e il 30%. Bisogna trovare i soldi per finanziare gli extra costi per il trasporto dei rifiuti fuori città, a causa della saturazione della discarica di Bellolampo, che proseguiranno anche il prossimo anno. Costo stimato 30 milioni di euro, soldi che devono "uscire fuori" dalla Tari. E' la legge a dirlo: il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti deve infatti essere interamente coperto dal tributo comunale.

La previsione di un aumento della Tari agita le acque in Consiglio comunale, alle prese con le spese aggiuntive già maturate nel 2019 per portare i rifiuti nelle discariche catanesi dopo la saturazione dell'ultima vasca disponibile a Bellolampo. Il conto è salato: 9,7 milioni di euro, che in occasione dell'assestamento sono stati accantonati in seguito ad un intervento del collegio dei revisori dei conti. Provvidenziale dice più di un consigliere, perché l'amminisrazione non ne aveva tenuto conto nella proposta di delibera inviata a Sala delle Lapidi. 

Per quanto riguarda il potenziale squilibrio nel bilancio del Comune derivante dai maggiori costi per il trasferimento dell'immondizia in altre discariche, il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile nei mesi scorsi aveva dichiarato che "sulla base degli atti acquisiti non sussistono i presupposti che gli extra costi siano attribuibili alla responsabilità del Comune". E quindi "non si richiedono al Consiglio interventi per riequilibrare il bilancio". Nei fatti è stato smentito. Più recentemente il dirigente del settore Ambiente Francesco Fiorino ha spiegato che l’obbligo degli extra costi non è del Comune ma della Regione, ritenuta responsabile dei ritardi nell'iter di realizzazione della settima vasca.

Sulla questione sta montando uno scontro che vede da un lato l'amministrazione e i dirigenti e dall'altro il Consiglio comunale. "E' chiaro - attacca Ugo Forello (gruppo Misto) - che qualcuno abbia sottovalutato il problema. Cosa sarebbe successo se i revisori non avessero fatto accantonare le somme a copertura degli extra costi per il trasporto dei rifiuti? Un disastro". Anche perché la Rap - che ha cominciato a pagare le fatture recapitate dalle discariche private - chiama in causa il Comune, sostenendo che deve accollarsi la spesa in quanto ente gestore della discarica. 

Una patata bollente, che qualcuno vorrebbe scaricare sul Consiglio. "Non è possibile - afferma il presidente Totò Orlando - che i dirigenti responsabili di questo disastro diventino gli accusatori. Non solo. Chi ci ha portati fin qui adesso minaccia pure di inviare le carte alla Corte dei conti. Il nostro compito è tutelare il Consiglio, i conti dell'ente e i cittadini". Una situazione che ha fatto scattare la controffensiva di Sala delle Lapidi, cioè una relazione dettagliata per mettere in fila tutti gli eventi che hanno contrassegnato questa storia dal 31 marzo fino ad oggi. Relazione che sarà inviata all'amministrazione attiva e per conoscenza anche alla Corte dei conti.

Un modo affinché il Consiglio si possa cautelare e "schermare" responsabilità che addebbita ad altri soggetti. In tutto questo bailamme c'è anche un risvolto politico: "Come farà la maggioranza che sostiene l'amministrazione Orlando a votare il prossimo anno un aumento della Tari?" domanda Forello, che intravede ripercussioni di una certà entità: "Su questa partita Orlando si gioca tutto. Potrebbero essere i titoli di coda della sua esperienza da sindaco".

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