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Consiglio comunale: via libera all'aumento di ore per Reset, delusi i sindacati

Il contratto di servizio passa da 31 a 33 milioni. I soldi in più serviranno per incrementare i servizi resi dalla società nata dalle "ceneri" della Gesip. Barone (Asia): "L'adeguamento non tiene conto di fatture già emesse, con una perdita di 750 mila euro"

Passa da 31 a 33 milioni il contratto di servizio della Reset, la società consortile nata dalla "ceneri" della Gesip. Così ha deciso il Consiglio comunale, che nella seduta di ieri sera ha approvato l'adeguamento della convenzione. 

Nel dettaglio, dei 30 milioni sono destinati ai servizi e 3 ad altri costi. I dipendenti della Reset si occupano del canile, delle pulizie nelle aree verdi e nelle spiagge, dei sottopassi, dei servizi di guardiania. Sala delle Lapidi ha dato il via libera alla delibera all'aumento delle ore di lavoro. Per il portierato si passa da 292.500 ore annue a 618.874 (con un incremento dei siti da 45 a 73); mentre per le pulizie da 175.000 a 283.889 ore. Il costo complessivo di un'ora è 17,45 euro. Le ore lavorative aumenteranno del 13% per ciascun dipendente, con una media che passa da 30 a 34 ore settimanali.

L'atto del Consiglio, passato a larga maggioranza, scontenta però alcune sigle sindacali. Tra queste c'è Asia: "L'adeguamento della convenzione dei servizi con la Reset - dice il segretario Salvo Barone - è stato approvato facendo riferimento a una tabella del ministero del Lavoro che quantifica la resa oraria da 15 a 17. Ciò delude ancora una volta i lavoratori perché dalle previsioni per il 2017 mancano circa 5 milioni e 750 mila euro. Nell'accordo sindacale di costituzione della Reset il Comune di Palermo si impegnava ad inserire in bilancio 3 milioni invece ne ha previsto soltanto uno. L'adeguamento del contratto di servizio approvato ieri sera non tiene inoltre conto delle fatture già emesse da Reset dal primo gennaio ad oggi, con una perdita di 750 mila euro. Infine, il Patto per Palermo avrebbe dovuto identificare servizi da assegnare a Reset per circa 3 milioni, ma ieri non è avvenuta nemmeno la discussione di merito".

"Una condizione complessiva - conclude Barone - che provocherà grosse difficoltà gestionali dell'azienda e altrettante per le organizzazioni sindacali che da tempo si battono per migliorare la condizione dei lavoratori attraverso un accordo di secondo livello. Non c'è nulla da festeggiare, siamo certi che durante il prossimo incontro sindacale le aspettative di questi lavoratori, che sono ancora la fascia debole delle partecipate del Comune di Palermo, saranno messe nuovamente in discussione. La politica è adoperarsi per il bene comune e la mia iniziativa sindacale è caratterizzata da una esclusiva politica a loro favore".

Il contratto approvato (che raggiunge l'obiettivo previsto dal budget 2017 con una crescita dei ricavi di circa il 20%) invece, per il presidente della Reset Antonio Perniciaro Spatrisano, "rappresenta la conferma di una impostazione aziendale volta a migliorare costantemente la qualità dei servizi resi alla città, in una ottica di sempre maggiore efficienza della spesa".

“Grazie a questo voto del Consiglio comunale - afferma il sindaco Leoluca Orlando - si conferma la bontà dell'impianto gestionale della Reset ed il suo ruolo strategico nel quadro delle aziende partecipate del Comune, con un intervento che sempre più valorizza le professionalità presenti fra i lavoratori ed un aumento dei già significativi servizi resi alla città".

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