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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Piano di riequilibrio, in Consiglio opposizioni pronte alle barricate per evitare gli aumenti Irpef

Dopo la relazione del sindaco, inizia la maratona d'Aula. Per l'amministrazione Orlando si annuncia un percorso tutto in salita. Italia Viva sul piede di guerra: "No alla svendita di Gesap e tasse alle stelle". Sinistra Comune: "Con il dissesto niente fondi da Roma, ognuno si assuma le proprie responsabilità"

Adesso che la Giunta ha corretto il piano di riequilibrio e il sindaco Leoluca Orlando oggi lo ha illustrato al Consiglio, domani con la discussione generale inizia la maratona d'Aula che entro lunedì dovrà portare alla votazione dell'atto.

Un percorso che si annuncia tutto in salita per l'amministrazione Orlando, da tempo ormai senza più una maggioranza a Sala delle Lapidi: molti consiglieri d'opposizione infatti sono già pronti alle barricate e se è il caso ricorreranno pure all'ostruzionismo pur di evitare un salasso ai cittadini. Di fronte infatti ad una previsione di aumento dell'addizionale Irpef - quest'anno l'aliquota dovrebbe passare dallo 0,8 all'1,566 per mille, ma è previsto che arrivi a toccare punte dell'1,728 per mille - c'è chi si dice pronto a presentare una valanga di emendamenti.

E' il caso di Italia Viva, ex alleato della Giunta orlandiana, che può contare su una nutrita pattuglia di consiglieri (oltre al presidente Totò Orlando): "Non consentiremo a Orlando - dicono - di mettere le mani nelle tasche dei cittadini. L'emendamento non risolve alcuna criticità e conferma che l'unico obiettivo del sindaco è quello di aumentare le tasse".

Oltre all'Irpef, i renziani si oppongono a quella che definiscono "la svendita della Gesap": il 30% di quote in possesso del Comune nel piano vengono valutate 22 milioni di euro. Cifra di molto inferiore all'ultima valutazione fatta sette anni fa: circa 200 milioni per l'intero capitale azionario; quindi 60 milioni per il 30%.  

Nei prossimi giorni, in Consiglio si deciderà il futuro di Palermo: nel caso in cui venisse approvato il piano di riequilibrio (in attesa del parere dei revisori), attraverso il decreto fiscale e la legge di bilancio, per i prossimi 20 anni lo Stato darebbe a Palazzo delle Aquile qualcosa come 475 milioni di euro, a fronte però di pesanti condizionalità che il maxi emendamento della Giunta non è riuscito ad attenuare. Se invece il riequilibrio dei conti fosse bocciato si aprirebbero le porte del dissesto. Viste però le carte e sentita la relazione del sindaco, il dubbio a qualche consigliere è venuto: siamo sicuri che il dissesto sarebbe il male peggiore? 

"Con il dissesto - ribatte il capogruppo di Sinistra Comune Barbara Evola, uno dei pochi consiglieri orlandiani rimasti a Sala delle Lapidi - non è previsto nessun accesso a fondi statali e il Comune sarebbe costretto ad aumentare tutto ciò che è aumentabile, inclusa l'addizionale Irpef. Il piano di riequilibrio invece è un 'organismo vivo', che si nutre dei continui cambiamenti che possono avvenire, come dimostrano questi ultimi stanziamenti deliberati da Roma. E' possibile che nei prossimi anni le performance sulla riscossione delle tasse cambino? Se qualcuno in Consiglio pensa invece di voler bocciare il riequilibrio dei conti, abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità".    

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