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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Comune, "grana" Amat: bocciato il piano industriale, maggioranza in subbuglio

Il consigliere di Palermo 2022 Giulio Cusumano: "C'è una questione politica, sono contrario al rimpasto ma il mio voto in commissione Bilancio non c'entra". Opposizioni all'attacco: "Azienda allo sbando, orlandiani nel caos". Chinnici (Pd): "Grave scorrettezza"

Dopo i debiti fuori bilancio, la commissione consiliare Bilancio "boccia" anche il piano industriale di Amat. Due k.o. di fila che mettono in luce la subbuglio della maggioranza, a distanza di 48 ore dal vertice convocato dal sindaco in vista del rimpasto di Giunta. I passi falsi in Commissione, infatti, non riguardano soltanto aspetti tecnici. I problemi sono anche di natura politica. Non è un caso che quanto accaduto abbia come protagonisti i consiglieri delle liste civiche di maggioranza, che sembrerebbero tagliate fuori dal rimpasto di Giunta.

Giulio Cusumano (Palermo 2022) va dritto al sodo: "E' vero c'è una questione politica. Per quanto mi riguarda il rimpasto non si deve fare. La Giunta deve restare tecnica, perché il sindaco Orlando è stato eletto come rappresentante del civismo. Adesso Orlando ha aderito al Pd e quindi il Pd non dovrebbe chiedere né ottenere nessun assessore, che invece spetta alle liste civiche rimaste 'orfane' del sindaco. Detto ciò, tengo a precisare che il mio voto in commissione va separato dal tema rimpasto. Anche nel mio massimo momento idilliaco all'interno di questa maggioranza mi sarei astenuto. Il piano industriale di Amat non sta nè in cielo né in terra. La previsione d'incassare 30 milioni dalla Ztl non è reale, così come mai e poi mai voterei una Ztl2". 

Concretamente, sul tavolo dei componenti della commissione Bilancio è arrivato un piano industriale nel quale l'Amat ha messo nero su bianco introiti dalla Ztl pari a 7,5 milioni per il 2015 e 30 milioni per il 2016, sulla base della prima estensione della Zona a traffico limitata (che includeva anche la cosiddetta Ztl2). L'area off-limits per le auto inquinanti è stata però ridotta dalla Giunta al solo centro storico dopo i ricorsi al Tar. E nel frattempo i soldi incassati con la vendita di pass annunali e giornalieri non ha superato i 5 milioni. L'atto così è stato "bocciato". Al momento della votazione in commissione Bilancio erano presenti 4 consiglieri su 7: Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello (che hanno votato "no"); Giulio Cusumano e Sandro Terrani (che si sono astenuti). Assenti la presidente Barbara Evola, Dario Chinnici (a letto con la febbre) e Andrea Mineo.

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"Mi sono astenuto per rimandare indietro ad Amat il provvedimento e correggerlo - afferma Sandro Terrani (Mov139) -. Come avrei potuto approvarlo? Non possiamo permettere di mandare in fallimento l'Amat. L'azienda di trasporto pubblico oggi sta in piedi perché ha previsto un incasso di 30 milioni euro provenienti anche dalla Ztl 2. Peccato che la Ztl2 non ha mai visto luce e mai la vedrà. Ricordo che sono stato eletto in una lista civica e per questioni di parte non potrei mai votare qualcosa d'inesistente e che comunque non condividerei". Terrani si affretta inoltre a dire che le sue "perplessità sono di tipo tecnico" e che "nulla c'entra il rimpasto". 

L'opposizione comunque ci va a nozze. La prima bordata arriva da Ugo Forello, capogruppo del M5S: "La non approvazione dei debiti fuori bilancio prima e della proposta di piano industriale 2015-2019 dell'Amat dimostra, ancora una volta, l'incapacità cronica del Comune e dei suoi organi istituzionali, in primis Giunta e Consiglio, di esercitare un vero controllo analogo nei confronti delle proprie società partecipate, ormai allo sbando. In questo senso, la mancata analisi, correzione e approvazione nei tempi del piano industriale è un passaggio fondamentale. La proposta in questione è pervenuta in commissione il 26 settembre 2017, ovvero in estremo ritardo, vanificando così qualsiasi validità di un piano strategico d'impresa 'propedeutico all'individuazione degli elementi economico tecnici necessari per il riequilibrio economico dei servizi erogati per conto del Comune'. Il piano è ormai superato e obsoleto". Quindi l'affondo politico: "Con l'astensione della maggioranza - sottolinea Forello - è chiaro il disagio delle liste civiche a rimanere nel progetto del sindaco, oggi più che mai uomo di partito".

Di "conti che non tornano" e "situazione finanziaria dell'Amat fortemente compromessa" parla Fabrizio Ferrandelli, che spiega: "Nel piano industriale che ci è pervenuto sono previste le somme della vecchia Ztl e l'entrata in esercizio di una Ztl2 per creare coperture economiche che non sappiamo neanche se l’amministrazione intende istituire. Una copertura quindi al momento inesistente. Un piano assurdo che mostra ancora di più quanto non ci sia nessuna progettualità e soprattutto un disallineamento con la realtà. Per questo motivo lo abbiamo bocciato". Il leader dei Coraggiosi snocciola poi alcune cifre: "La situazione finanziaria al 31/12/2014 è fortemente compromessa da crediti avanzati per 66 milioni di euro. Ai quali si aggiunge la perdita strutturale, dichiarata in questi giorni, di 10 milioni di euro. Ecco perché - conclude Ferrandelli - bisogna bloccare la follia del tram. Non siamo in grado di sostenere economicamente la realizzazione di queste nuove linee e non possiamo obbligare i cittadini a ulteriori lavori che renderebbero la mobilità ancora più problematica".

Il capogruppo del Pd Dario Chinnici però non ci sta: "Quanto fatto oggi in commissione Bilancio è una grave scorrettezza politica. Io ero assente per motivi di salute. E non c'erano nemmeno altri due consiglieri, tre in totale. Per affrontare un tema così delicato, che riguarda un'azienda strategica per la mobilità, dovevano esserci tutte le parti politiche. Il piano industriale di Amat va approfondito e comunque tutto è rimandato al Consiglio. Per l'opposizione una vittoria di Pirro, tra l'altro senza nemmeno svolgere un buon servizio".

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