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Comune, il Tar boccia la nomina di un dirigente: in bilico altri 13 burocrati

I giudici hanno dato ragione al ricorrente, annullando l'incarico di capo dell'ufficio Pianificazione urbana e territoriale assegnato lo scorso anno a Graziella Pitrolo. Una decisione che potrebbe avere un effetto domino

Il Tar boccia la nomina a dirigente tecnico a tempo determinato di Graziella Pitrolo. La decisione dei giudici amministrativi potrebbe avere un effetto domino su tutta la burocrazia di Palazzo delle Aquile. A essere in bilico sarebbero le nomine di tutti i 14 dirigenti tecnici, fatte lo scorso anno dal sindaco Leoluca Orlando. In attesa dei concorsi per gli incarichi a tempo indeterminato, il Comune - rimasto con un solo dirigente tecnico - ha deciso di aprire le selezioni per la nomina annuale di 14 dirigenti: alla fine ne sono stati scelti 13 interni e uno esterno. 

L’architetto Vincenzo Polizzi, uno degli esclusi, ha presentato ricorso contro la nomina della collega Graziella Pitrolo. Polizzi, davanti al Tar, è riuscito a dimostrare che il Comune non aveva motivato adeguatamente la scelta. I giudici amministrativi hanno così annullato la nomina della Pitrolo e con essa la lettera del sindaco con cui venivano nominati gli altri 13 dirigenti. Una decisione che esporrebbe a rischio decadenza tutti i dirigenti, lasciando il Comune in piena emergenza perché i concorsi non sono ancora partiti.

"Eravamo contrari al metodo utilizzato dall'amministrazione - commenta il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo - e i fatti ci danno ragione. Ancora una volta questa amministrazione incassa un flop. Non abbiamo nulla contro i dirigenti selezionati, ma credo che sarebbe stato più opportuno, in attesa della mobilità o dei concorsi, affidare gli uffici agli ex dirigenti vincitori di concorso ma retrocessi, assegnando loro le alte professionalità. Il compito prioritario adesso è quello di coprire i posti che sono comunque in scadenza. I provvedimenti tampone non servono, ci vogliono invece certezze negli uffici tecnici per evitare disservizi e malessere tra i lavoratori".

Secondo Filippo Occhipinti (Comitati Civici) “La sentenza del Tar mette a rischio tutti i dirigenti a tempo, con il pericolo di una paralisi dell’intero Comune. Speriamo si trovi una soluzione immediata per evitare l’ennesimo flop, la città ha mille emergenze, anche se già nel dicembre del 2014 avevamo denunciato le anomalie di questa procedura con cui Palermo è tornata nel Medio Evo con il sindaco che sceglie vassalli e valvassori. Il Tar conferma i dubbi che avevamo sui criteri di selezione, il concorso per titoli sarebbe stato più trasparente anziché far scegliere solo il primo cittadino. Resta il fatto che si tratta dell’ennesimo procedimento di questa amministrazione a rischio impugnativa: Palermo merita di più”.

“E' un segno - afferma il deputato del M5S alla Camera Riccardo Nuti - che le accuse fatte dal M5S sono fondate e serie e che l'amministrazione di Palermo non può permettersi di infischiarsene di qualsiasi regola. La legge stabilisce precisi divieti al conferimento di incarichi dirigenziali negli enti locali, come l'Autorità nazionale anticorruzione ha ribadito con propria recente delibera: tra questi, vi è il divieto di conferimento rivolto a chi ricopre, o ha ricoperto nell'ultimo anno, cariche amministrative nelle società partecipate locali”. Per il Movimento Cinque Stelle "stando così le cose, sarebbe irregolare la nomina di Mario Li Castri (dirigente tecnico all'ufficio riqualificazione urbana e delle infrastrutture), attualmente amministratore unico della partecipata Energy Auditing e in passato nel cda di Amg Energia. A forte rischio sarebbero quelle di Antonino Rera (dirigente dell'ufficio economato), fino a poche settimane fa membro del Cda di AMG Energia; e di Giuseppe Monteleone (dirigente Sportello unico), fino a poche settimane fa membro del consiglio di amministrazione di Amap". Sarebbero a rischio illegittimità, secondo il M5S, anche due incarichi equiparati a quelli dirigenziali, conferiti dal sindaco all'interno del proprio staff di gabinetto, a soggetti che tutt'oggi ricoprono cariche amministrative di vertice in società partecipate: Diego Bellia, nel Cda di Amat, e Fabio Giambrone, presidente della Gesap. Da qui la decisione di presentare un'interrogazione al ministero sollecitando le opportune verifiche.“Se gli incarichi dati ai dirigenti dovessero essere dichiarati inconferibili – afferma Nuti - gli atti da loro firmati diverrebbero nulli e lo stesso sindaco Orlando rischierebbe, così come altri casi simili, anche tre mesi di sospensione dall'effettuare altre nomine”.

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