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Decreto Sicurezza, Orlando aggira gli uffici: avanti con le pratiche di residenza ai migranti

Il sindaco, nelle vesti di ufficiale di stato civile, firma un "pacchetto" di nuovi provvedimenti coi quali autorizza la polizia municipale a effettuare i controlli finalizzati all'iscrizione anagrafica. "Il rispetto dei diritti umani e della Costituzione è incomprimibile"

Sull'iscrizione anagrafica dei migranti il sindaco Leoluca Orlando va avanti nella sua battaglia contro il decreto Sicurezza. Proprio oggi il primo cittadino ha firmato un "pacchetto" di nuovi provvedimenti con i quali autorizza la polizia municipale ad effettuare i controlli finalizzati al rilascio della residenza chiesta da alcuni cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno. 

Salgono complessivamente a 60 i provvedimenti di questo tipo firmati da Orlando nelle ultime settimane, su un totale di circa 170 domande presentate. Pratiche che gli uffici dell'Anagrafe ritengono irricevibili alla luce del decreto Sicurezza. Il sindaco ha così deciso di agire direttamente come "ufficiale di stato civile", assumedosì la paternità e la responsabilità degli atti. Una scelta che da un lato aggira il "no" dei dipendenti dell'Anagrafe e dall'altro rende complicata l'impugnazione: in questo caso non più di competenza del prefetto, ma del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell'Interno.

Orlando prosegue per la sua strada, forte di un "asserito conflitto tra il provvedimento del ministro Salvini e norme tuttora in vigore". Infatti scrive: "Se le iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani, se la dimora dello straniero si considera abituale raggiunti i tre mesi di ospitalità in un centro di accoglienza, se la dimora abituale è fondamento della residenza e se, infine, è fatto obbligo ad ognuno di chiedere la iscrizione nell’anagrafe del Comune di dimora abituale ne deriva che tale iscrizione risulterebbe doveroso sia chiederla che ottenerla (ove non esistano altri elementi ostativi a seguito delle verifiche di legge), anche utilizzando documenti differenti da quello del permesso di soggiorno, ma ugualmente idonei ad attestare la regolarità del soggiorno medesimo per le finalità anagrafiche".

I controlli finora effettuati dai vigili urbani, eccetto un caso, hanno tutti avuto esito positivo. E ciò significa che, dopo i primi quattro migranti iscritti all'Anagrafe lo scorso febbraio (con le credenziali del sindaco), altre pratiche sarebbero in dirittura d'arrivo. "I documenti firmati oggi - conclude Orlando - sono ispirati all'incomprimibile rispetto dei diritti umani e della Costituzione".

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