Orlando firma l'appello per la libertà di Ocalan: "Palermo in prima linea per i diritti umani"
Nel 2015 il sindaco ha conferito la cittadinanza onoraria al popolo curdo e al suo rappresentante. Il primo cittadino: "L’impegno a tutela degli altrui diritti costituisce il migliore baluardo a tutela delle nostre stesse libertà"
Il Comune aderisce alla manifestazione nazionale che si terrà sabato 17 febbraio a Roma "Per la libertà di Ocalan". Nel 2015, il sindaco Leoluca Orlando ha conferito la cittadinanza onoraria di Palermo al popolo curdo e per esso al suo riconosciuto rappresentante, Abdullah Öcalan. A ritirare la cittadinanza onoraria fu Ebru Gunay avvocato del leader del Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan, rinchiuso ormai da anni in regime di isolamento in un carcere turco.
"E’ noto - si legge nella lettera di adesione alla manifestazione - l’impegno della città di Palermo di adesione alle campagne contro la tortura e la pena di morte e la costante azione di promozione dei diritti umani di questo capoluogo, della tutela del diritto alla vita ed alla mobilità umana unita alla libertà di espressione del pensiero indipendentemente dall’appartenenza culturale, dalla provenienza e dall’orientamento religioso,
politico, filosofico e sessuale. Il permanere dello stato di detenzione in severo isolamento di Abdullah Öcalan e le mancate informazioni del suo attuale stato di salute, costituiscono motivo di apprensione per tutti coloro che hanno a cuore il rispetto della persona sia nella sua intangibilità fisica che nella sua manifestazione ideologica e spirituale. Tale rispetto è dovuto ad ognuno indifferentemente dalla nostra eventuale condivisione delle idee, e deve essere maggiormente attenzionato allorché il soggetto da tutelare si trovi in una situazione
di vulnerabilità, come nel caso di specie perché detenuto e, come tale, affidato allo Stato. L’impegno a tutela degli altrui diritti costituisce il migliore baluardo a tutela delle nostre stesse libertà, e in ragione di tale certezza da Palermo rivolgiamo un appello al governo della Turchia
affinché Abdullah Öcalan possa ricevere le cure mediche necessarie, possa essere ordinariamente visitato dai suoi familiari e possa mettersi in contatto regolare con i suoi avvocati. Nella ulteriore considerazione che il governo di un popolo orgoglioso della propria identità, non può
avere riserve nell’applicare diritti e mostrarsi indulgente, ci associamo a quanti nel mondo e specificatamente tra il popolo turco, hanno a cuore i principi universali sanciti a tutela dell’uomo".