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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lagalla stringe i tempi sulla Giunta: "La presenterò entro l'inizio della prossima settimana"

Il puzzle è quasi completo: i partiti hanno già espresso i loro desiderata al sindaco, che però si tiene abbottonato sui nomi. Nella lista fornita da Forza Italia non ci sarebbe Cascio. "I renziani? Non mi risulta che ci siano: Lavoriamo per Palermo è una lista civica ed è prevedibile che possa avere un posto"

"Tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima conto di potere presentare la Giunta, della quale abbiamo bisogno per avviare ancora più concretamente il lavoro dell'amministrazione comunale". Il sindaco Roberto Lagalla stringe i tempi sulla nomina degli assessori, che arriverà dunque prima dell'insediamento del nuovo Consiglio: "Siamo ancora lontani da quella data - sottolinea il primo cittadino - ma avevo detto che entro 10-15 giorni dal mio insediamento avrei proposto la squadra di governo e terrò fede a questo impegno".

Il puzzle è quasi completo: i partiti hanno infatti già espresso i loro desiderata al sindaco, che però si tiene abbottonato sui nomi. A cominciare da quello di Francesco Cascio, esponente di Forza Italia che aveva ritirato la sua candidatura a sindaco per convergere su Lagalla. "Cascio vicesindaco? E' uno dei temi che sta dentro le proposte dei partiti". Il nome di Cascio, che sembrava dovesse fare il vicesindaco, però non sarebbe stato indicato nella lista consegnata dal coordinatore degli azzurri Gianfranco Miccichè al nuovo sindaco. Dove invece sono stati inseriti Giulio Tantillo come presidente del Consiglio; Rosi Pennino, Aristide Tamajo e Andrea Mineo come assessori. 

Due assessorati toccherebbero a Fratelli d'Italia, che ambisce alla poltrona di vicesindaco con Carolina Varchi o in alternativa con Giampiero Cannella, molto attivo negli ultimi giorni nelle manovre di avvicinamento a Lagalla. Se dovesse entrare in Giunta, però, Cannella non potrebbe candidarsi alle Regionali. Tra i meloniani gira anche il nome di Raoul Russo. Francesco Paolo Scarpinato (il più votato in lista) e Giuseppe Milazzo però hanno messo sul piatto della bilancia i rispettivi risultati elettorali e reclamano spazio: il primo non disdegnerebbe il ruolo di presidente del Consiglio, il secondo vorrebbe indicare un assessore.

Un posto in Giunta sarebbe riservato a Lega-Prima l'Italia, dove in pole position c'è Sabrina Figuccia. Anche la Dc Nuova di Totò Cuffaro ha presentato al sindaco una rosa di nomi, tra i quali figurano Pippo Enea (vice commissario regionale del partito), Nuccia Albano e Antonella Tirrito. Quest'ultima già designata prima del voto. In base al manuale Cencelli concordato all'interno della coalizione le liste che non hanno raggiunto il 3,5% dei voti sono destinati a non essere rappresentati in Giunta, mentre Alleanza per Palermo di Totò Lentini, che ha superato il 4%, resta in lizza per un assessorato. Sicuro l'ingresso nella compagine di governo di Lavoriamo per Palermo, che ha ottenuto il 9,3% dei voti portando a casa l'elezione di cinque consiglieri comunali. All'interno di Lavoriamo per Palermo ci sono diversi nomi che fanno riferimento a Italia Viva, il partito dell'ex premier Matteo Renzi, che poco prima del voto aveva sconfessato l'intesa con Lagalla. 

"I renziani in Giunta? Non mi risulta che ci siano dei renziani come tali in questo momento, ci sono dei consiglieri eletti all'interno di una lista civica che fa riferimento diretto al sindaco". Così Lagalla, secondo cui "è prevedibile che all'interno di quella componente si possa esprimere una candidatura". I posti rimanenti saranno appannaggio di tecnici che sceglierà direttamente il sindaco. Uno di questi potrebbe essere Maurizio Carta. L'intenzione è affidare le deleghe più delicate a persone di fiducia, su tutte quella sul bilancio che tiene in apprensione la nuova amministrazione comunale.

"Ieri - dice Lagalla - ho comunicato alla ministra Lamorgese e alla viceministra Castelli la nostra intenzione di revisionare il piano di riequilibrio, che dovrà essere accompagnato da una rimodulazione del patto Stato-Comune. La dotazione finanziaria erogata dal governo nazionale non può limitarsi a quella prevista in questa fase perché condannerebbe questa amministrazione alla inazione e alla impossibilità di dare risposte ai cittadini". 

Al Comune, conclude il sindaco, "esiste un problema importante di pressione fiscale a carico sempre degli stessi cittadini, e questo è insopportabile. Il vero problema è la riscossione. Non possiamo immaginare di far fare sacrifici sempre a metà della popolazione per conto dell'altra metà. Con equilibrio e proporzionalità dobbiamo essere più attivi, propositivi e capaci nella riscossione delle somme. Questo tema farà parte del piano di riequilibrio dei conti da rivedere con lo Stato".

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