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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Campo largo e candidato politico, Miceli: "Si lavori al dopo Orlando o Pd fuori da maggioranza"

Il deputato dem, responsabile nazionale alle Politiche per la Sicurezza, entra nel dibattito sulle elezioni sposando la linea del presidente del Consiglio comunale. "Per vincere serve coalizione con sinistra, M5S, +Europa e Italia Viva". Il futuro del sindaco? "Se sta nel Pd il 2022 è anche affare suo, altrimenti liberi tutti"

Chiede "chiarezza" al sindaco Leoluca Orlando; auspica un campo largo, da Sinistra Comune a Italia Viva, per "arginare un ritorno al governo della città della destra, soprattutto quella sovranista" e sposa il ragionamento dell'altro Orlando (Totò), che definisce "ineccepibile" in quanto "politica deve essere la coalizione" del centrosinistra alle prossime Comunali e "politico deve essere il candidato a sindaco". Scelta quest'ultima che "non necessariamente deve passare dalle primarie".

Il deputato nazionale del Pd Carmelo Miceli, responsabile alle Politiche per la Sicurezza nella segreteria dem, entra nel dibattito sulle prossime Comunali. E lo fa mettendo sul piatto della bilancia la posizione del Pd: "Restiamo in maggioranza solo se si lavora per il dopo Orlando". Direttamente al sindaco invece si rivolge così: "Vorrei capire - dice Miceli - se è del Pd oppure no. Perché se è del Pd non è ammissibile che lui dica che ciò che succede nel 2022 non è affare suo. Dopo tre anni lo abbiamo visto partecipare ad riunione della direzione nazionale del Pd. Bisogna però capire se Orlando è o meno un iscritto".

A dire il vero, Orlando ha già risposto a questo quesito, spiegando che non ha la tessera del Pd ed ha preso parte alla direzione nazionale del partito da indipendente. Evidentemente però secondo Miceli l'effettiva presenza tra i dem del sindaco è dirimente per "condividere le scelte con il Pd", altrimenti "liberi tutti". "Del resto - aggiunge - anche Orlando sa che essere maggioranza in questo momento non è un vantaggio elettorale". 

Una posizione che il Pd ribadirà anche nel vertice di maggioranza già convocato dal sindaco per discutere della crisi della maggioranza al Comune. "Una crisi quasi fisiologica - dice Miceli - figlia dell’imminente fine dell'esperienza Orlando. Cosa diversa dalla crisi nazionale. Tuttavia, a Roma così a Palermo, il Pd ha scelto le acque della responsabilità. Il dopo Orlando - proprio per quella rilevanza fuori dal normale che la figura di Leoluca Orlando ha avuto per la nostra città - deve essere affrontato mettendo prima il noi all’io; la squadra al singolo individuo; la coalizione al singolo soggetto politico. Il Pd non ha nessun bisogno di galleggiare per completare una consiliatura. Ecco, o arrivano questi chiarimenti o qualsiasi discussione sui rafforzamenti della Giunta non serve a nulla. Il Pd non ha nessun vantaggio o necessità a stare in una maggioranza trasversale che non lavora sin d’ora per un dopo Orlando". 

Secondo Miceli l'attuale maggioranza al Comune, come una crisalide, dovrà dar vita all'alleanza di centrosinistra per le prossime amministrative: "Il Partito democratico unito, dalla segreteria provinciale a quella nazionale, sta già lavorando per costruire un'alleanza che tenga insieme le forze civiche, quelle di sinistra, il Movimento 5 Stelle, +Europa e tutti quei moderati, come Italia Viva, che - a differenza di Gianfranco Miccichè e Forza Italia - non possono e non vogliono avere più nulla a che fare con la destra sovranista di Salvini e Meloni. E' cosa nota che lo stesso Renzi, in una lettera al Pd, abbia chiesto un tavolo per le prossime amministrative. E a quel tavolo con Milano, Roma e Napoli non può non esserci Palermo".

Ad una condizione. "E cioè - conclude Miceli - che Italia Viva chiarisca pubblicamente che destra e sinistra non sono la stessa cosa. Per fare una coalizione vincente si deve partire dal riconoscere chiaramente che Palermo non è un appuntamento elettorale nel quale Italia Viva si può permettere il lusso di sostenere il candidato di centrodestra come ha fatto in qualche paese della provincia senza che ci siano conseguenze. Per noi l’esito delle prossime regionali passa anche dalle scelte di Palermo. Scelte che mi auguro riusciremo a fare insieme anche a Italia Viva. E' per questo che non sono più ammesse ambiguità".

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