Cefalù, il Comune si avvia verso il dissesto finanziario
Non è arrivato l’ok del consiglio al Piano di alienazione dei beni, atto propedeutico al bilancio 2013. I 10 consiglieri dell’opposizione hanno deciso di astenersi. Il Pd: “Una scelta irresponsabile, condannata la città a 5 anni di lacrime e sangue”
Il comune di Cefalù rischia di avviarsi verso il dissesto finanziario. Alla luce della mancata approvazione del Piano di alienazione dei beni, atto propedeutico al bilancio 2013. I 10 consiglieri di opposizione infatti hanno deciso di astenersi e dunque non è stata raggiunta la maggioranza necessaria per approvare il Piano.
“Tutti gli sforzi fatti in questo anno e mezzo – si legge in una nota del Partito Democratico di Cefalù (nella foto a destra il consigliere Pd Nicolò Pizzillo) - rischiano di essere vanificati da una opposizione irresponsabile che, per il solo inutile piacere di dimostrare l’evidenza dei numeri, si è presentata in Aula al gran completo per condannare la città a 5 anni di lacrime e sangue. Il Piano di alienazione, bocciato dall’opposizione senza nessuna motivazione, non conteneva alcuna novità sostanziale rispetto a quello approvato all’unanimità lo scorso anno. Identici i beni inseriti, identici i pareri, fatte salve tre proprietà escluse perché, addirittura, già vendute”.
La procedura che si avvierà dopo il voto di ieri sera determinerà, assai verosimilmente, il dissesto finanziario. “Noi abbiamo fatto il possibile per evitare alla città questa umiliazione – conclude la nota - le cui cause risiedono tutte in quell’enorme mole di debiti che hanno precise paternità e maternità nel passato amministrativo della città. Quella destra, in cui è possibile riconoscere l’appartenenza politica dell’attuale opposizione, che ha causato il disastro finanziario di Cefalù completa la sua opera. Il cerchio si chiude da dove è iniziato”.