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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Comune in "rosso", la Giunta aumenta l'anticipazione di cassa: monta la polemica

Per il sindaco la decisione è stata presa per "il protrarsi dei ritardi nei trasferimenti di Stato e Regione". Palazzo delle Aquile a rischio "deficitarietà strutturale"? Ferrandelli attacca: "Gravi criticità, non pensavo che Orlando potesse creare un simile baratro"

La Giunta comunale porta a 303 milioni il limite massimo di utilizzo dell'anticipazione di cassa: monta la polemica politica per una decisione dovuta al "protrarsi dei ritardi nei trasferimenti di competenza dello Stato e della Regione". Così ha dichiarato al Giornale di Sicilia il sindaco Leoluca Orlando, consapevole che "l'anticipazione ha un costo proprio per il Comune".

Se infatti le anticipazioni della tesoreria consentono di fronteggiare spese improvvise, è pur vero che un'eventuale difficoltà a restituire (con gli interessi) le somme prestate dal tesoriere (ovvero una banca) rischiano di far sprofondare il Comune in una condizione di "deficitarietà strutturale". Una serie di indicatori valutano la solidità economica di un ente: attualmente Palazzo delle Aquile su 10 parametri, ne ha 4 in positivo.

Insomma, si è accesa la spia del "rosso" nei conti del Comune. E, non a caso, è stato incrementato da 182 a 303 milioni l'utilizzo dell'anticipazione di cassa. Ossia una scopertura bancaria. Tutto ciò per avere la liquidità necessaria per pagare gli stipendi dei dipendenti e le spese obbligatorie.

Per le opposizioni in Consiglio si tratta di una condizione di oggettiva difficoltà. Per il candidato sindaco dei "Coraggiosi", Fabrizio Ferrandelli, motivo di "preoccupazione". Anzi un vero e proprio allarme. "Le casse del Comune sono in rosso. Debiti fuori bilancio che conosceremo tra due anni. Conti delle società partecipate nei guai. Ed è solo la punta dell’iceberg. Non pensavo che Orlando potesse creare un simile baratro. L’ennesimo anticipo di cassa, addirittura per pagare gli stipendi - precisa Ferrandelli - è la dimostrazione non solo di una grave criticità gestionale, ma anche di una mancanza di visione progettuale, in grado ad esempio di drenare finanziamenti comunitari".

Secondo Ferrandelli, "gli anticipi di cassa avranno pesanti ricadute sia sulle casse del Comune ma soprattutto sui cittadini. Alla somma da restituire va infatti aggiunto almeno mezzo milione di euro di interessi. Soldi che potrebbero essere investiti in servizi per la cittadinanza. E invece si procede con bilanci di previsione sovradimensionati rispetto ai precedenti, erogazioni di contributi a pioggia, da parte delle controllate, per manifestazioni di quartiere, piani di promozione e campagne di assunzioni, poi bloccate. Sono seriamente preoccupato per il futuro di questa città e prima mettiamo ordine meglio è. Altrimenti non ci sarà più possibilità di ripresa".

Le parole di Ferrandelli sono un attacco sia alla gestione dell'ente sia all'indirizzo politico dato ad un settore quello del bilancio che, dopo le dimissioni di Luciano Abbonato (passato alla Corte dei conti), è stato avocato a sé dallo stesso sindaco Orlando. A cavalcare la polemica è anche Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che domanda: "A fine mese, i circa 6.000 dipendenti comunali non riceveranno lo stipendio di aprile? Sono a rischio solo i loro stipendi o anche quelli di tutti i lavoratori delle società partecipate del Comune?”.

“La decisione del sindaco Orlando e della sua Giunta di aumentare al massimo l’anticipo di cassa fino a 303 milioni di euro, un fatto finora mai avvenuto, dimostra chiaramente come i conti del Comune siano in profondo rosso, altro che siamo a posto come Orlando ama dire" dice Figuccia, che rincara la dose: "Senza dimenticare, peraltro, che quest’anticipo di cassa comporterà pure un salatissimo conto di interessi da pagare: se infatti finora si erano preventivati circa 400mila euro, adesso questa spesa potrebbe essere raddoppiata, aumentando così le sofferenze delle casse comunali. Insomma, inutile girarci intorno: siamo sul limite del baratro finanziario, figlio degli sprechi degli anni orlandiani. E’ indispensabile che si inverta immediatamente la rotta e che si cominci seriamente a fare una politica di risparmi e di contenimento delle spese, rinunciando a consulenze inutili e a progetti faraonici che portano soltanto al disastro”.

“Per cinque anni Orlando ci ha raccontato di aver scongiurato il default e messo i conti in ordine del Comune di Palermo. A due mesi dal voto scopriamo che non è così e l’amministrazione, è costretta a smentire se stessa e rivolgersi alle banche per far fronte alle spese correnti”. Lo dice il candidato sindaco del M5s Ugo Forello, riferendosi alla delibera con cui il comune ha deciso il ricorso ad un’anticipazione di tesoreria per il 2017. “Con la delibera approvata due giorni fa, che ha dato il via libera a un’anticipazione di cassa per 303 milioni di euro, Orlando certifica una situazione di sofferenza delle casse del Comune: in pratica ci dice che non ci sono soldi. Giustificare la scelta parlando dei mancati trasferimenti di Stato e Regione è falso – conclude - I palermitani sono stanchi del solito scaricabarile e pretendono un’operazione verità sui conti del Comune, dal momento che non è escluso che la situazione finanziaria potrebbe essere addirittura più grave di quella del 2012”.

Secondo il consigliere Filippo Occhipinti: "Il Comune di Palermo è uno degli ultimi, se non l'ultimo dei grandi comuni d'Italia, a utilizzare l'anticipazione di tesoreria onerosa. Con questo non voglio nascondere i problemi di cassa del Comune, già diversi anni fa li avevo previsti e denunciati sia in sedute di Consiglio che diverse volte in commissione Bilancio, ma la realtà è che i Comuni hanno subito ingenti tagli dei trasferimenti dello Stato e della Regione sostituiti da tasse da incassare che sicuramente sono meno certe dei trasferimenti statali. Le casse dei Comuni hanno subito un sistema di entrate che piano piano ha sostituito il certo con l'incerto e questo ha fatto aumentare i problemi di deficienza di cassa, di contro le spese sono invece sempre certe - continua Occhipinti - chi oggi critica e attacca Orlando e la sua gestione, tra cui esponenti autorevoli di partiti regionali e nazionali che avallavano questo folle sistema, dove sono stati finora? Si poteva probabilmente fare di più nella gestione delle entrate, ma si sarebbe solo rinviato nel tempo il problema della mancanza di liquidità. Chi oggi attacca per mera campagna elettorale faccia lo stesso dentro il proprio partito e, a prescindere di chi governerà il difficilissimo futuro di questa città, abbia la responsabilità di chiedere la modifica di un sistema folle di austerità che sta distruggendo i Comuni e i servizi sociali. A chi poi chiede più austerità, compagno di tanti lavoratori delle partecipate o dipendenti comunali e regionali, chiedo: la soluzione sono i licenziamenti? Visto che le maggiori spese degli enti locali e del Comune di Palermo sono proprio i lavoratori? Non credo sia la strada giusta, è necessaria invece più equità e giustizia sociale. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro in un momento economico così difficile e ogni mezzo è valido".

In serata arriva anche la replica di Orlando. "Nessuno - dice il sindaco -  è contento di dover ricorrere all'anticipazione di cassa, con
i costi che questo comporta, ma l'amministrazione comunale ha la responsabilità di evitare che comportamenti irresponsabili di altri
Enti si ripercuotano sulla vita di migliaia di persone e sui servizi alla città. Proprio perché i conti del Comune sono in ordine, possiamo permetterci oggi di fare ricorso all'anticipazione, per sopperire alle carenze e ai ritardi di Stato e Regione. E visto che di conti stiamo parlando, a tutti coloro che in queste ore danno i numeri, cito soltanto due dati: nel 2017, il Comune non ha ancora incassato un solo euro dalla Regione e, nonostante questo, per esempio, sta anticipando le spese relative alle Comunità per minori e alle Comunità per il disagio psichico. Forse dovremmo interrompere questi servizi per non ricorrere all'anticipazione di cassa? E per quanto riguarda lo Stato, nel 2017 non sono stati versati ancora i fondi relativi al Coime e il Comune ha quindi già anticipato oltre 13 milioni di euro. Forse dovremmo interrompere i servizi del Coime, non pagare gli stipendi dei lavoratori Coime e fermare le manutenzioni per non ricorrere all'anticipazione di cassa?".

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