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L'affondo di Ferrandelli: "Amat sull'orlo del baratro, Orlando si dimetta"

Nella seconda trimestrale del 2018, l'azienda di trasporto pubblico perde 1,8 milioni di euro. Il consigliere d'opposizione: "Il fallimento è responsabilità del sindaco e dei suoi assessori e di politiche scellerate sulla mobilità"

“L’Amat è sul baratro e il tram sta trascinando l'azienda a fondo, le linee non sono sostenibili e bisogna immediatamente bloccare la progettazione delle nuove". A parlare, dai banchi dell'opposizione al Consiglio comunale, è Fabrizio Ferrandelli. 

Nella seconda trimestrale del 2018 (bilanci da aprile a giugno), l'Amat perde 1,8 milioni di euro. Una situazione di difficoltà cronica, che va oltre il taglio regionale del contributo del 2,7% rispetto all'anno scorso. Senza un piano di risanamento, l’azienda rischia il baratro. I costo del tram (3 milioni) è superiore alla perdita (1,8 milioni). Non c'è quindi la sostenibilità finanziaria.

Secondo Ferrandelli: "I disallineamenti dell’azienda però non hanno a che fare solo col passato, ma riguardano anche il 2017: il fallimento di Amat è responsabilità del sindaco e dei suoi assessori e di politiche scellerate sulla mobilità,come quelle della Ztl che si è rilevata una tassa nemmeno capientea coprire i costi del tram e che invece, così pensata, ha fatto chiudere centinaia di attività commerciali. Troviamo preoccupante il silenzio dell’azienda e dei sindacati: non capiscono cosa sta accadendo? Trovo più patologico dei debiti fuori bilancio (31 milioni quelli di tipologia E ed F) l’incapacità di pianificazione per porvi rimedio”.

Ferrandelli sottolinea poi che “Nel 2017 il disallineamento è salito a 70 milioni. Ai 42 milioni del 2016 si aggiungono quelli 2017 in gran parte per i conti di Amat e Rap. Inoltre, a causa della gestione fallimentare e all’incapacità di pianificazione, non ci è ancora dato conoscere come il sindaco, con il previsionale 2018 (anche se 8 mesi sono già trascorsi), intenda porvi rimedio. Noi un suggerimento lo avremmo – dice Ferrandelli - vada a casa e lasci fare a noi, che questi numeri li avevamo preannunciati già in campagna elettorale, quando il sindaco invece mistificava la realtà rassicurando i cittadini. Alle sue menzogne noi contrapponevamo i dati che si sono poi rivelati corretti.  Noi, al contrario, abbiamo avuto tutto il tempo di studiare soluzioni". 

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