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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"I barconi vanno fermati", Meloni alza i toni e attacca gli avversari: scontri tra polizia e manifestanti

A margine del comizio al Politeama, un gruppo di contestatori ha provato a forzare il blocco da via Stabile ed è stato caricato: un fermo. La leader di Fratelli d'Italia: "Il M5S tratta gli elettori da imbecilli, Letta in Germania a barattare l’interesse nazionale per il suo partito". Schifani? "Saprà continuare il lavoro di Musumeci"

Una cinquantina di manifestanti sono stati bloccati dagli agenti in tenuta anti sommossa mentre cercavano di raggiungere piazza Politeama, luogo in cui si è svolto il comizio della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. I contestatori hanno tentato di superare il blocco da via Marianno Stabile e dalla contestazioni verbali si è passati allo scontro: una ventina di persone sono state caricate dagli agenti e un ragazzo è stato portato via da una volante della polizia. Lo stesso è stato poi rilasciato e, come riferisce il suo avvocato Giorgio Bisagna, "gli è stato notificato verbale di sequestro di una... bottiglietta".

Manifestanti bloccati: tensione e manganellate | Video

Cronaca e politica si mischiano in questo rush finale della campagna elettorale. Dal palco allestito al Politeama, la leader di Fratelli d'Italia alza i toni contro avversari e oppositori; mentre sul fronte interno elogia Renato Schifani, candidato governatore del centrodestra, definito "una persona di grande esperienza e capacità" in grado di "continuare il lavoro fatto da Nello Musumeci". E aggiunge: "Sono stata fiera, sostenendo il governo, di vedere una Sicilia, che eravamo abituati a conoscere per i dati negativi, che in questi ultimi cinque anni su diversi temi si è trovata ai primi posti in classifica nell’apertura dei cantieri, nella lotta al Covid, nel sostegno alle attività produttive".

Meloni non risparmia stoccate al Movimento 5 Stelle e al Pd - Letta in primis - e tocca l'apice del suo comizio sul tema dell'immigrazione: "Bisogna fermare la partenza dei barconi. Profughi e immigrati non sono la stessa cosa, basta con gli scafisti del terzo millennio. I barconi si fermano con una missione europea. Si valuti in Africa chi ha diritto a essere rifugiato e si rimandino indietro gli altri. L'immigrazione è un'altra cosa".

Ad inizio della convention, Meloni aveva invece preso di petto le politiche del M5S sul Reddito di cittadinanza e poi quelle dei dem sul tetto al prezzo del gas. "La parola che il M5S usa di più nei comizi è 'gratuitamente': quando lo Stato spende soldi non lo fa gratuitamente. Se dà una cosa da una parte la toglie dall’altra. Rispondete a chi vi dice queste cose, perché vuol dire essere trattati da imbecilli".

"Ho sentito dire che sul reddito di cittadinanza noi facciamo la guerra ai poveri. Noi facciamo la guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Luigi Di Maio; questo non lo fa manco il mago Otelma. Si combatte favorendo la crescita e l’occupazione. Chi crea ricchezza sono le aziende con i propri lavoratori, non è lo Stato che non deve rompere le scatole a chi vuole lavorare e fare". Così la leader di Fratelli d'Italia che su Di Maio rincara la dose: "L'altro giorno ha detto che io non dovrei venire al Sud, beh figlio mio tu non dovresti manco uscire di casa...". 

Ce n'è anche per Letta: "Ieri è andato in Germania a incontrare il cancelliere tedesco e i capi della Spd, che dicono speriamo che in Italia vinca Letta perché la Meloni non ci piace e Letta torna a Roma contento. Secondo voi Letta è andato in Germania a chiedere un tetto al gas? No, è andato a barattare l’interesse nazionale per il suo partito".

Intanto tra la folla c'è chi rumoreggia. Contestatori, tenuti a distanza, che Meloni liquida con queste parole: "C’è qualcuno che strilla, lasciateli fare, tanto io urlo di più, sono cintura nera di urla. Vi siete chiesti - prosegue rivolgendosi ai suoi elettori - perché alle nostre manifestazioni ci sono sempre questi che strillano? E alle manifestazioni della sinistra no? E' quando non hai risposte che devi impedire all'altro di esprimersi". A strillare in via Ruggero Settimo c'erano alcuni manifestanti con cartelli e scritte come "Il reddito non si tocca" o "Sul mio corpo decido io", che hanno scandito slogan contro la presidente di Fdi.

Sul palco della convention elettorale di Fdi invece ha parlato anche il candidato alla presidenza della Regione del centrodestra, Renato Schifani: "In 5 anni di governo Musumeci, con riserbo e in silenzio ho dato una mano per la nostra terra. Non avrei mai accettato questo ruolo di candidato alla presidenza della Regione siciliana se non avessi contezza che questa scelta su di me non veniva condivisa da Nello Musumeci, questo lo posso garantire. Saremo in continuità e sarà una staffetta con Musumeci che ha affrontato la pandemia, ha aumentato il Pil, ha introdotto l’ìinsularità in Costituzione. Noi del centrodestra non accettiamo lezioni di antimafia da nessuno, come ho già detto rispondendo al vice segretario del Pd Beppe Provenzano che fa terrorismo sulla nostra coalizione".

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