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Coime, adeguamenti contrattuali al palo: sindacati si rivolgono all'Ispettorato del Lavoro

Nella vertenza con il Comune, Cgil, Cisl e Uil lamentano il mancato riallineamento delle paghe degli operai ai minimi salariali: "Disatteso il nuovo contratto e gli accordi su reperibilità, riqualificazione, buoni pasto"

I sindacati degli edili rivendicano gli adeguamenti contrattuali per i lavoratori del Coime, comprensivi degli arretrati, e giudicano "insoddisfacenti" gli esiti della trattativa finora avviata col Comune. Motivo per cui tornano alla carica con una lettera, in cui chiedono all'Ispettorato del Lavoro di convocare amministrazione comunale e organizzazioni sindacali per risolvere la vertenza. 

"Il Comune non ha rispettato la sentenza della Corte costituzionale, che imponeva di pagare gli aumenti e gli adeguamenti retributivi previsti dai contratti nazionali - dichiarano i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl  e Fillea Cgil Ignazio Baudo, Paolo D'Anca e Francesco Piastra -. Il 19 luglio scorso è stato rinnovato il contratto degli edili. L'amministrazione comunale ha riconosciuto gli aumenti contrattuali ma non ha riconosciuto il riallineamento delle paghe degli operai ai minimi salariali, disattendendo la tabella paga del nuovo contratto. Per cui gli stipendi sono rimasti fermi al contratto 2011. Inoltre, denunciano i sindacati nella lettera, l'amministrazione ha disatteso anche gli impegni presi con l'accordo del 12 maggio 2017 su reperibilità, riqualificazione e buoni pasto. 

"Il rinnovo contrattuale  rimodula i minimi salariali e il Comune si deve attenere al rispetto dei nuovi minimi - concludono Cgil, Cisl e Uil - altrimenti gli operai continuano a subire un danno economico e contributivo. Abbiamo chiesto tante volte al Comune una risposta, ma finota è stato tutto vano".
 

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