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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Il segretario della Cgil Sicilia attacca la Regione: "Servono risposte per i lavoratori”

Secondo Michele Pagliaro, che ha aperto il direttivo del sindaco, l'azione politica sarebbe in fase di stallo e se le cose non dovessero cambiare una mobilitazione sarebbe inevitabile

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Di fronte a una situazione economico sociale grave come quella della Sicilia è preoccupante dovere quotidianamente constatare che alla guida della regione c’è un governo senza maggioranza, cosa che si traduce nello stallo dell’azione politica, come dimostrano gli ultimi eventi all’Ars”. Lo ha detto Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, aprendo il direttivo del sindacato. Pagliaro ha aggiunto che “se non arriveranno risposte per il mondo del lavoro la mobilitazione sarà inevitabile. Anche perché – ha aggiunto- sono carenti e sporadiche con questo governo anche le relazioni sindacali palesando di continuo che questo è un esecutivo che oltre a non avere maggioranza non ha neanche un’idea di sviluppo”.

Per Pagliaro è anche grave il quadro nazionale. “La manovre è sbagliata e iniqua - ha sostenuto - come le tre confederazioni sindacali hanno detto al governo lo scorso 10 dicembre, presentando anche il documento con le loro richieste. Ci preoccupa  la mancanza di un accordo con l’Europa sul deficit, che costringerà l’Italia a modificare la manovra, svelando i bluff dl governo, ma anche col rischio di interventi che potrebbero pesare su lavoratori e pensionati”. Pagliaro ha ricordato che per Cgil, Cisl e Uil sono fondamentali un sistema fiscale progressivo per ridare potere d’acquisto ai lavoratori e la lotta all’evasione fiscale. Secco il no per ogni forma di condono, i sindacati chiedono inoltre la riduzione del cuneo fiscale per lavoratori e pensionati. C’è anche la richiesta di investimenti per il 6% del Pil per le grandi opere e anche per la scuola e l’infanzia”. “Quota 100 e il reddito di cittadinanza, al di là delle valutazioni di merito - ha affermato Pagliaro - si stanno confermando come misure specchietto delle allodole, in assenza di risorse. Per la prima il governo auspica che non ci sia adesione in massa, per la seconda si riducono i finanziamenti. Penso che sia giunto il momento di fare i conti con vere politiche di sviluppo che facciano uscire il Paese dal vicolo cieco in cui è”.

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