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La Regione azzera i fondi al Centro Pio La Torre: "A chi abbiamo dato fastidio?"

I responsabili del Centro chiedono spiegazioni: "Dopo 32 anni di attività, vorremmo conoscere le motivazioni di tale misura penalizzante". Tagli anche per la Fondazione Falcone. Fava: "Atto di manifesta, umiliante e incomprensibile ostilità"

Nell'elenco di enti e associazioni che ricevono i contributi della Regione Siciliana non c'è più il Centro Pio La Torre. Palazzo d'Orleans ha tagliato i fondi e la decisione ha innescato un'aspra polemica, non solo per il Centro - da anni in prima fila nelle attività di promozione della legalità - ma più in generale sulla distribuzione delle risorse.

"A chiusura d’anno, dopo aver svolto il programma d’iniziative presentato per il 2017, al Centro Pio La Torre sono stati azzerati i contributi regionali dovuti perchè previsti in un bando pubblico. Vorremmo conoscere le motivazioni di tale misura penalizzante - scrivono i responsabili del Centro sul proprio sito internet - e sapere dall’attuale governo e da quello precedente che l’ha predisposta cosa pensano che il Centro dopo 32 anni di attività, non debba o possa fare o in cosa abbia sbagliato. Forse nella difesa di una memoria antimafia, come quella di Pio La Torre, orgoglio di Sicilia secondo Vincenzo Consolo, legata strettamente e sempre all’impegno sociale e civile di cambiamento? A chi ha dato fastidio questa libertà di pensiero e d’iniziativa portata a livello nazionale e internazionale col contributo di tanti volontari, col sostegno di tanti intellettuali siciliani e italiani, con la partecipazione della scuola italiana?".

Sulla vicenda interviene anche la Cgil. "Non comprendiamo come mai le risorse siano state tagliate in percentuale maggiore proprio alle associazioni culturali da anni impegnate in attività antimafia - dice il segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo - Chiunque l'abbia stabilito, non è comunque un segnale positivo. Questo gesto fa il paio con le prime dichiarazioni fatte dal neo presidente dell'Ars sulla volontaà di dire addio alla commissione Antimafia. Il messaggio che arriva ci preoccupa". 

Per il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione parlamentare Antimafia, "Il Centro Pio La Torre è una risorsa preziosa per la promozione della cultura civile e antimafia in Sicilia. Per questo ritengo un grave errore la scelta del governo regionale di ridurre il contributo. Le risorse erogate in questi anni – aggiunge – sono state risorse ben spese. Mi auguro che l’esecutivo possa tornare sui suoi passi e condividere un'esperienza patrimonio di tutta la democrazia e la politica”.

E tra le "vittime" dei tagli  c'è anche la Fondazione Falcone, intitolata al giudice Giovanni Falcone e diretta dalla sorella. "Apprendiamo dalla stampa del taglio dei fondi - dice Maria Falcone - che la Regione avrebbe destinato alla nostra fondazione, una fondazione che da 25 anni si dedica all'educazione alla legalità e alla diffusione della conoscenza della criminalità organizzata per creare nelle nuove generazioni una consapevolezza e una coscienza antimafiosa. Troviamo francamente grave che l'attività che da un quarto di secolo portiamo avanti sia stata sottovalutata proprio da chi, come la Regione che della fondazione è socio fondatore, ne conosce l'importanza. Le parole del presidente Musumeci, che ha esplicitamente fatto riferimento a una iniquità nelle ripartizioni delle risorse stabilite dal Governo precedente, - aggiunge Maria Falcone - ci rendono tuttavia fiduciosi che si possa trovare una soluzione per il presente e che si torni comunque nel futuro a criteri di valutazione giusti e rispondenti al reale lavoro e allo sforzo che quotidianamente la Fondazione svolge nelle scuole di tutto il Paese e nella società civile".

Ieri sera infatti, proprio in tema di distribuzione dei fondi, il governatore Nello Musumeci ha spiegato che il governo si è "impegnato a individuare per il prossimo esercizio finanziario nuovi e più ragionevoli criteri che consentano, altresì, di riequilibrare l’erogazione di risorse oramai immodificabile".

Critico il parlamentare regionale siciliano, Claudio Fava, per il quale "La decisione del governo Musumeci di ridurre i finanziamenti al Centro Pio La Torre a un ventesimo di quelli richiesti (tutti per attività documentata) non è una scelta, sia pur opinabile ma legittima, di riduzione dei costi: è un atto di manifesta, umiliante e incomprensibile ostilità. Il Centro Pio La Torre è tra i pochi ad aver contribuito in questi anni a costruire con i fatti un'antimafia non di facciata, dando onore al nome che porta e contribuendo a diffondere sapere, pensiero critico e memoria sui temi della lotta alla mafia". "Se occorre tagliare i costi, nessuna obiezione - aggiunge Fava -. A patto che i criteri per questi tagli siano legittimi, trasparenti e non punitivi. Non capiamo invece a quale criterio risponda la decisione di ridurre il finanziamento alla fondazione La Torre a un ventesimo della richiesta".

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