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Anziano ucciso da un cinghiale a Cefalù, proclamato lutto cittadino

"Da tempo - dice il sindaco Rosario Lapunzina - chiediamo che la Regione vari una legge per l'abbattimento controllato di una fauna che, cresciuta a dismisura, danneggia le colture e, sopratutto, incute timore negli abitanti"

"Siamo colpiti e profondamente addolorati per quanto accaduto, questa notte, nelle campagne cefaludesi. Ma anche molto arrabbiati, perchè questa è una tragedia annunciata. Da tempo chiediamo che la Regione vari una legge per l'abbattimento controllato di una fauna, quella dei suidi, che, cresciuta a dismisura, danneggia le colture e, sopratutto, incute timore negli abitanti". Lo scrive in una nota il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, dopo la morte di Salvatore Rinaudo, aggredito e ucciso da un cinghiale.

"Più incontri  - spiega Lapunzina - si sono succeduti, su nostra richiesta in Prefettura, ed è dell'ottobre scorso l'audizione, presso la IV commissione Ars del presidente dell'Ente Parco Madonie che, a nome dei sindaci, ribadiva la richiesta di misure urgenti, per permettere l'abbattimento degli animali. Ora, la tragedia, che, nella nostra società, pare essere un elemento necessario a smuovere le coscienze. Questa mattina - prosegue il sindaco nella nota - ho avvertito il preciso dovere di recarmi all'ospedale per sincerarmi delle condizioni di salute della signora Rosa Rinaudo, alla quale ho espresso, a nome della città, il cordoglio per la scomparsa del marito. Ho, altresì, disposto la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali del signor Salvatore Rinaudo. Invito, inoltre, a osservare un minuto di raccoglimento prima dell'inizio di tutte le manifestazioni pubbliche in programma in città da oggi e fino al giorno delle esequie".

Sulla vicenda interviene anche l'Enpa. "Ciò che è accaduto questa mattina a Cefalù è una tragedia per la quale desidero esprimere, a nome dell'associazione, il nostro cordoglio e la nostra solidarietà ai familiari della vittima - dice il presidente nazionale Carla Rocchi -  ma al contempo è necessario evitare politiche persecutorie, basate su un'ondata di forte emotività, contro animali colpevolizzati per avere reagito a quello che hanno percepito come un possibile pericolo". Rocchi sottolinea che "l'evento così doloroso è conseguenza della strategia fallimentare seguita in materia faunistica a livello sia nazionale e locale (Regioni e Province). Una strategia, come Enpa denuncia da anni, finalizzata non tanto alla gestione scientifica e razionale (ma anche etica) dei selvatici, quanto alla ricerca del consenso dei cacciatori - categoria sempre più minoritaria - attraverso le leve della libertà di sparo, dei ripopolamenti venatori, degli abbattimenti presuntamente "selettivi".

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