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Lo stop dal governo

Finanziaria Ars, Cdm impugna norme: "No all'assunzione del personale dell'emergenza Covid"

Secondo Palazzo Chigi, la legge viola la Costituzione, in particolare l'obbligo di copertura per gli articoli approvati. Fermate anche le stabilizzazioni di diverse categorie di precari

Il Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri, ha impugnato alcune norme della legge finanziaria della Regione siciliana approvata dall'Ars nel maggio scorso. Secondo quanto recita il comunicato diffuso ieri da Palazzo Chigi diverse norme "in materia di beni culturali e paesaggio, tutela della salute, armonizzazione dei bilanci pubblici e ordinamento civile, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto di autonomia e ponendosi in contrasto con la normativa statale", violano alcuni articoli della costituzione. Secondo il governo, tra le norme costituzionali violate, c'è l'articolo 81 della Carta che prevede l'obbligo di copertura finanziaria per le leggi approvate.

Le norme impugnate

Tra le norme cassate, secondo quanto riposta il sito dell'Ansa, ci sono quelle che riguardano l'assunzione del personale sanitario e tecnico impegnato nell'emergenza Covid e di diverse categorie di precari (Asu e personale ex dipartimento Foreste), il "mini condono edilizio", i fondi (200 mila euro) per i collegamenti interni dei Comuni.

Saltano per mancata o errata copertura finanziaria anche l'istituzione della giornata della memoria dell'eruzione dell'Etna del 1669, il contributo di 10 milioni per le imprese della pesca, la possibilità per i dipendenti pubblici di chiedere l'anticipazione del Tfr.

No anche alla norma in materia di esercizio di attività nei beni demaniali marittimi, alle assunzioni degli assistenti sociali, all'extra-budget per i privati convenzionati col sistema sanitario calcolato sul consolidato 2019. Stop, inoltre, al riconoscimento di ente di ricerca per l'istituto zootecnico sperimentale e all'assunzione di 300 dirigenti a tempo determinato. Impugnate anche le norme per l'assunzione dei figli delle vittime del disastro aereo di Montagnalonga del 1972, per la stabilizzazione del personale ex Dipartimento Foreste.

Armao: "Nessun effetto sui bilanci della Regione"

"La gran parte delle norme impugnate - afferma l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao - non sono di iniziativa governativa e comunque non determinano alcun effetto sugli equilibri di bilancio della Regione, né tantomeno nell’esame del disegno di legge di variazioni di bilancio che immette nuove risorse finanziarie per quasi 900 milioni di euro. Il governo Musumeci ha condotto un serrato e proficuo confronto con il governo centrale, superando gran parte dei rilievi che erano stati posti su alcune delle disposizioni approvate. Sono residuate talune questioni su norme non strutturali per la manovra, soprattutto di iniziativa non governativa, sulle quali il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere con l’impugnativa e sulle quali si pronuncerà definitivamente la Corte costituzionale".

Lionti (Uil Sicilia): “Solo chiacchiere, lo avevamo detto"

“Il consiglio dei ministri ha impugnato gran parte della finanziaria. Come volevasi dimostrare quelle del governo Musumeci e di questa maggioranza sono state solo chiacchiere. Promesse elettorali, impossibili da realizzare. Nella manovra economica, infatti, le norme hanno violato la legislazione vigente o con le regole di copertura già stabilite”. Così Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta che aggiunge: “Questo sindacato ha sempre chiesto misure chiare con coperture certe per dare risposte vere ai siciliani. Abbiamo bisogno di interventi urgenti, non di spot elettorali. Basta a questo attaccamento alle poltrone, si lavori per il futuro di questa Isola”.

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