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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Munnizza day", furia De Luca: "La Regione in questo momento è guidata da un monarca"

Nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo dei Normanni il leader di Sicilia vera attacca: "La legge prevede che fino a quando gli assessori designati non giurano in Parlamento non possono svolgere le loro funzioni. E' tutto fermo per una procedura balorda..."

"Certe emergenze non possono aspettare i riti della politica, né che si formi un governo in considerazione di una procedura balorda come quella prevista dalla norma del 2020 che ha stabilito che la Giunta entra in carica solo dopo avere prestato giuramento davanti al Parlamento regionale". Così il leader di Sicilia vera, e deputato all'Ars, Cateno De Luca, nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo dei Normanni di Palermo sul 'Munnizza Day'.

"Chi ha scritto questa norma - ha detto De Luca - non ha fatto altro che individuare un monarca per un arco temporale indefinito: in questo momento in Sicilia non c'è un presidente della Regione ma un monarca. La legge prevede che fino a quando gli assessori designati dal presidente della Regione eletto non giurano in Parlamento non possono svolgere le loro funzioni, ma in Sicilia, a causa di alcuni problemi in una cinquantina di sezioni elettorali, non è ancora stato ufficializzato il risultato delle votazioni per il Parlamento regionale".

"L'Aula, se va bene, si insedierà il 10 o l'11 di novembre - ha evidenziato De Luca -. In questo mese come si porteranno avanti alcune questioni fondamentali come quella dei rifiuti? C'è l'urgenza di amministrare la Sicilia".

Il leader di "Sicilia Vera-Sud chiama Nord"  ha affrontato il tema legato all'emergenza rifiuti in Sicilia analizzando dati e ricostruendo anche responsabilità dell'attuale situazione da ricercare principalmente nella gestione del governo Musumeci. "Già a maggio del 2021 - spiega De Luca - avevamo messo in guardia i sindaci su ciò che si sarebbe verificato presentando un esposto nel quale mettevamo in evidenza le strane connivenze tra il governo Musumeci e il sistema di gestione dei rifiuti. Da parte di Musumeci non c'è stato volutamente il finanziamento di un'infrastruttura perché aveva interessi che i rifiuti andassero a finire fuori dalla Sicilia.

Oggi - ha concluso - vogliamo sapere dal presidente della Regione Renato Schifani dove sono finiti i 45 milioni per i Comuni destinati sulla carta per evitare l'aumento della Tari deliberati dalla giunta Musumeci a marzo del 2021. Vogliamo saperlo immediatamente: i soldi ci sono o no? Oppure è una delle tante delibere farlocche. I Comuni non sanno come chiudere i bilanci di quest'anno e programmare quelli del 2023. Serve agire subito".

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