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Crocetta, sms a Lucia Borsellino: "Non ti tradirei mai, so quello che hai vissuto"

Il governatore parla a Sky Tg24: "Quella intercettazione non esiste, ha causato un danno enorme e la richiesta di 10 milioni di euro mi sembra persino poco". Così sulla questione che riguarda le nomine dei manager della sanità: "Pettegolezzi di provincia"

"A Lucia ho mandato un sms scrivendole 'non ti ho mai tradito, nei fatti, non ti tradisco e non ti tradirò mai', perché io so quello che ha vissuto Lucia. L'ho condiviso con lei, condividendo con lei ogni scelta, e lo sto vivendo ancora di più in questo momento".  Caos, veleni, polemiche. A distanza di cinque giorni dall'"autosospensione", il presidente della Regione, intervistato da Sky tg24, torna a parlare a proposito della bufera che lo ha investito a seguito della diffusione di una presunta intercettazione tra lui e il suo medico, Matteo Tutino (in cui l'ex primario di Villa Sofia, parlando di Lucia Borsellino direbbe "va fatta fuori, come il padre").

Crocetta è un fiume in piena: "Quando i procuratori Lo Voi e Agueci dicono che quella intercettazione non esiste, vuol dire che non esiste. Per un motivo semplice: quando un telefonino è intercettato, è sempre intercettato, quindi tutti quelli che intercettano percepiscono le stesse cose. Non è che da Caltanissetta si possono prendere nello stesso momento un'intercettazione diversa da quella che si può prendere a Palermo. Non può esistere quindi la giustificazione che l'intercettazione sia in mano ad un'altra Procura" (nel corso del pomeriggio il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari ha dichiarato che la famosa intercettazione agli atti della Procura nissena non esiste, ribadendo lo stesso concetto espresso della Procura di Palermo).

"Partiamo dal presupposto che questa intercettazione non c'è. Perché non c'è - ha continuato il governatore -. La richiesta di 10 milioni di euro mi sembra persino poco, anche perché credo che quando la verità sarà accertata, siccome il danno è stato fatto anche alla Regione Siciliana e al Parlamento siciliano, credo che anche la Regione si dovrà costituire parte civile in procedimenti più complessi".

A proposito delle parole di Tutino, che con l'ex il commissario straordinario dell'ospedale, Giacomo Sampieri, avrebbe deciso a tavolino i nomi da proporre al governatore in vista delle nomine dei manager della sanità siciliana, Crocetta ha poi aggiunto: "Sui manager io non sono mai intervenuto. Siamo passati dalle accuse di stragismo ai pettegolezzi di provincia". "C'è anche un altro aspetto della questione - ha proseguito Crocetta a Sky tg 24 -. Io ho sempre denunciato quando c'era gente che si accreditava a mio nome. Ogni volta che l'ho saputo, io ho diffidato le persone a usare il mio nome. In vita mia mi sono sempre fidato solo del mio confessore, del mio medico e del mio avvocato. Al primo confidai la mia omosessualità che era un dono di Dio, e dopo la sconfessione siamo divenuti amici. Il mio medico è il mio medico, posso non fidarmi di lui? E normale che gli altri possano pensare che abbia influenza. Ma è da cretini pensare che un politico si faccia influenzare dal medico, dal confessore o da qualcun altro".

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