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Cantieri di lavoro, l'Ars boccia i criteri di assegnazione dei fondi

L’emendamento presentato dall'assessore Ippolito non piace a Luca Sammartino (Pd) e ai pentastellati Stefania Campo, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci e Giovanni Di Caro: "È inutile rimodulare l’attribuzione dei fondi ai Comuni, occorre aumentare le risorse"

Con i voti contrari del deputato del Pd Luca Sammartino e dei pentastellati Stefania Campo, Nuccio Di Paola, Roberta Schillaci e Giovanni Di Caro, la quinta commissione parlamentare Cultura, Formazione e Lavoro all’Ars ha espresso parere negativo all’emendamento aggiuntivo sui cantieri di lavoro presentato dall’assessore regionale del Lavoro Mariella Ippolito. Il provvedimento prevede nuovi criteri di proporzionalità rispetto al numero di abitanti di tutti i comuni siciliani per la ripartizione dei fondi destinati ai cantieri di lavoro, ridotti di un quarto rispetto alla programmazione originaria del 2009. “La logica dei cantieri di lavoro – ha spiegato Ippolito in Commissione - viene riformulata in una visione di equità territoriale, in grado di coniugare ottimizzazione delle risorse e condivisione di un servizio i cui benefici trovano oggettivo riscontro nel tessuto sociale e nel patrimonio pubblico dei Comuni. Sono rammaricata della valutazione della commissione, ma auspico che in aula la discussione possa incontrare la sensibilità delle parti e produrre effetti positivi anche per quelle micromunicipalità sempre più frequentemente escluse dai processi economici”.

"Non basta prevedere nuovi criteri - replicano i deputati regionali del M5S e componenti della commissione Cultura - per rendere i cantieri lavoro in Sicilia una misura utile a creare occupazione tra le fasce a rischio emarginazione sociale e tentare di porre un argine alla disoccupazione nell'Isola. Occorre aumentare le risorse che invece in questi anni sono diminuite in modo consistente passando da 220 milioni di euro ad appena 50 milioni di euro. Questo Governo non ha fatto e non sta facendo nulla per rimpinguare il fondo. È inutile rimodulare i criteri per l’attribuzione dei fondi ai comuni per i cantieri di lavoro, senza accompagnarne l'introduzione con un incremento delle risorse. Così come è decisamente fuorviante motivare la decisione di modificare le regole, facendo passare la scelta come necessaria perché con i 'vecchi' criteri i comuni più piccoli non riescono ad aggiudicarsi progetti. E' un bluff. I comuni non riescono ad attivarli perché i fondi non bastano”.

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