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Il futuro dei 113 del campo Rom: case, soldi per l'affitto o un ponte per ritrovare i familiari all'estero

Ecco le tre opzioni per le 16 famiglie. A fare chiarezza in Consiglio comunale è stato l'assessore alla Cittadinanza sociale, Mattina: "Nessuna penalizzazione per i palermitani". Le ruspe hanno buttato giù le baracche vuote. Le reazioni a Sala delle Lapidi

Ci sono tre opzioni per le 113 persone che vivono nel campo Rom della Favorita: l'assegnazione di un alloggio per chi è inserito nella graduatoria dell'emergenza abitativa; un contributo economico per il sostegno all'affitto (come stabilito nel Pon Metro); il ricongiungimento con parenti che vivono fuori dall'Italia.

A fare chiarezza oggi in Consiglio comunale è stato l'assessore alla Cittadinanza sociale, Giuseppe Mattina, che ha precisato: "Non c'è alcuna corsia preferenziale per i rom, nessuna penalizzazione per i palermitani. Le abitazioni che verranno assegnate, in via temporanea, non sono quelle destinate all'emergenza abitativa. Si tratta invece di immobili che sarebbero stati assegnati ad associazioni". Nel corso del suo intervento a Sala delle Lapidi, Mattina ha anche assicurato che alle 16 famiglie (5 comunque sono già andate via nei mesi scorsi) "verrà garantita una sistemazione dignitosa nel rispetto dei diritti di tutti". 

L'esponente della Giunta Orlando, ribattendo alle domande incalzanti delle opposizioni, ha provato anche a sfatare qualche luogo comune: "Contrariamente a quanto si pensi - ha detto - ci sono già rom che vivono nelle case, inoltre la maggioranza dei residenti in città ha un lavoro. Tutti i bambini che vivono nel campo vanno a scuola, anche dopo le classi dell'obbligo". Quindi l'appello al Consiglio: "Auspico che non si favorisca una guerra tra disperati. Le misure di contrasto alla povertà saranno per tutti. Nel Pon Metro è previsto che meno del 3% delle risorse siano destinati alla dismissione del campo e a progetti d'inclusione lavorativa per Rom, Sinti e Camminanti".

Dopo il sequestro del campo della Favorita disposto dalla magistratura, il Comune ha accelerato la fuoriuscita delle persone che vi abitano. Alcune delle quali da 27 anni a questa parte. Il comando della polizia municipale è stato nominato custode del campo e vigila affinché non vi siano intrusioni al fine di ottenere un alloggio. Le prime quattro famiglie lasceranno il campo entro questasettimana. Intanto, le ruspe hanno buttato giù le baracche vuote e gli operai del Coime hanno ripulito lo spazio da detriti e rifiuti. "Il processo di fuoriuscita dal campo rom - ha spiegato Francesco Bertolino, consigliere del Pd - nei programmi dell'amministrazione si doveva concludere a cavallo tra il 2019 e il 2020. Con l'intervento della Procura sarà anticipato e si concluderà entro la fine dell'anno. Finalmente si potrà dare dignità alla comunità Rom e i palermitani tutti potranno tornare a fruire di uno spazio che ha grandi potenzialità".

Di segno opposto le dichiarazioni di Sabrina Figuccia: "Sacrosanto lo sgombero del campo Rom della Favorita, ma chi da 27 anni sceglie di vivere senza rispettare le regole del nostro paese, non pagando quanto previsto persino dal nostro regolamento comunale, non merita nulla. Da tanto, troppo tempo, centinaia di famiglie palermitane attendono con ansia una casa dove abitare. Il Comune non riesce a dare una risposta celere a queste persone. E adesso qualcuno pensa anche di scavalcare chi da anni attende fiducioso, dando priorità a chi ha dimostrato di sapere chiedere solo diritti, senza porsi il minimo problema di rispettare i propri doveri. Questo mi induce a ritenere non opportuna l'assegnazione di immobili del Comune, che verosimilmente verrebbero gestiti proprio come il campo della Favorita. Ho comunicato all'assessore che chiederò con un accesso agli atti l'elenco degli immobili che l'amministrazione sta pensando di assegnare a queste persone: credo sarebbe opportuno renderlo pubblico".

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