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VIDEO | Bocciatura aumento Irpef, Orlando: "Draghi ci aiuti a evitare il dissesto del Comune"

Il sindaco chiede un intervento urgente al premier. Poi attacca il Consiglio, renziani nel mirino: "Sono irresponsabili, utilizzano la città come un giocattolo. Sedute indecorosamente guidate dal presidente Totò Orlando, non potrà più raccattare preferenze usando l'omonimia". La Giunta ripresenterà la delibera: "Aliquote entro il 31 maggio"

"Noi continuiamo a essere contro il partito del dissesto, che provocherebbe danni enormi alla città. Ho chiesto e torno a chiedere al presidente Draghi un intervento del governo nazionale anche per riequilibrare la condizione di Palermo a quelle di Torino, Roma e Napoli che hanno ottenuto un miliardo o multipli di un miliardo, a fronte dei nostri 178 milioni. Confido nel fatto che il governo intervenga, così come ho chiesto". Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando all'indomani della bocciatura in Consiglio della delibera sull'aumento dell'Irpef.

Aumento Irpef, dal Consiglio schiaffo a Orlando: doppia bocciatura sulla delibera

Orlando, a proposito del voto di ieri, ha parlato di "irresponsabilità": "Si tratta di persone che sanno di non avere speranza di potere governare la città perché verranno spazzati via, quindi non sono preoccupate di garantire le future amministrazioni. Io invece - ha aggiunto - sono convinto che il mio dovere sia quello di garantire le future amministrazioni perché questo è l'interesse di Palermo". Dopo la bocciatura del provvedimento da parte di Sala delle Lapidi, che blocca di fatto il piano di riequilibrio disegnato dalla Giunta, c'è chi adombra il rischio default: "Torneremo a fare tutto quello che serve per evitare il dissesto perché sia chiaro domani chi lo ha provocato", ha sottolineato Orlando. Che poi ha sferrato l'attacco ai renziani, in particolare al presidente del Consiglio: "Le sedute sono indecorosamente guidate da Totò Orlando, che non potrà più raccattare preferenze usando l'omonimia che gli ha consentito una risicata rielezione nel 2017".

Il sindaco ha fatto intendere che la Giunta ripresenterà la delibera: "Le aliquote vanno approvate entro il 31 maggio. Sta finendo un’era - ha riconosciuto Orlando - e io non sarò candidato, ma farò di tutto per consentire che chi verrà dopo di me, sia che condivida la mia visione o meno, possa governare la città senza confrontarsi con il dissesto".

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