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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Bilancio consolidato, scivolone dell'assessore Gentile: è scontro con opposizione e maggioranza

L'esponente della Giunta Orlando annuncia una direttiva sui disallineamenti, scatenando il caos in Consiglio. Rinviato il voto sul consolidato. Dall'audizione dell'avvocatura emergono potenziali rischi in caso di contenzioso con le partecipate. Lunedì il sindaco in capigruppo

Se fosse una corsa di cavalli al trotto sarebbe una rottura all'arrivo. Con il bilancio consolidato a un passo dal traguardo, arriva lo "scivolone" dell'assessore Antonino Gentile che fa saltare il precario equilibrio raggiunto a Sala delle Lapidi da maggioranza e opposizione. Ma cos'ha detto Gentile per provocare le ire dei consiglieri comunali e far slittare, ancora una volta, il consolidato?

Che c'è già pronta una direttiva firmata del sindaco, frutto del lavoro dell'unità di crisi e dei pareri resi dall'avvocatura comunale, nella quale viene messo nero su bianco come il Comune intende chiudere la "partita" con le ex municipalizzate per allineare i conti. "La direttiva sarà pubblica la prossima settimana oppure volete portare il consolidato alle calende greche?" così l'assessore al Bilancio si è rivolto all'Aula, fornendo di fatto un assist politico all'opposizione. Che ha colto la palla al balzo. Dai banchi dei gruppi di minoranza la replica è stata all'unisono: "E allora perché dovremmo votare il consolidato prima di vedere il contenuto della direttiva?". 

Da qui la brusca frenata e l'ennesimo rinvio del voto. A nulla è valsa una sospensione e nemmeno le voci di un possibile arrivo del sindaco Orlando in Aula per far tornare il sereno. Anche perché nel frattempo Gentile perde definitivamente le staffe, entrando in attrito anche con la maggioranza. Sarebbero volate parole grosse e qualche consigliere di maggioranza, indispettito, ha pure chiesto le dimissioni di Gentile.

Comunque sia il confronto tra il Consiglio e il primo cittadino ci sarà, ma lunedì. Prima nella capigruppo e poi a Sala delle Lapidi. Riavvolgendo il nastro della seduta odierna, l'audizione dell'avvocatura comunale fa emergere (anche se non palesemente) la posizione di difficoltà in cui si è andata a cacciare l'amministrazione in materia di disallineamenti con le società partecipate. Quando l'avvocato Giulio Geraci ha posto una questione di riservatezza sul parere legale riferito alla situazione Rap, si è capito che il Comune, in caso di contensiosi, proprio "blindato" non è. Anzi, rischierebbe di soccombere in caso di giudizio.

Insomma, oltre al problema politico, ce n'è uno abbastanza preoccupante di ordine tecnico. Con potenziali refluenze sulle casse del Comune. Prendiamo l'Amat e il caso dei chilometri percorsi: l'azienda ne avrebbe fatti meno di quelli previsti ma, in virtù di una deroga concessa nel passato, reclama l'intero corrispettivo. Alt, risponde sostanzialmente il Comune: la deroga valeva in un determinato arco temporale e non per sempre. Quindi, cara Amat ti spetta meno di quanto hai previsto e certificato nel tuo bilancio. Che però è stato avallato. Nasce così un disallineamento, che sarebbe nell'ordine dei 20 milioni di euro (oltre quanto contabilizzato nel consolidato).

"In queste settimane - afferma Fabrizio Ferrandelli, leader dell’opposizione a Sala delle Lapidi - abbiamo reso articolato il dibattito sul bilancio consolidato e spesso siamo stati criticati e accusati di aver rallentato la città. Alla luce dei dati emersi in questi giorni credo che il nostro lavoro vada apprezzato: sono emersi dati, disallineamenti, assenza di dialogo tra amministrazione e aziende e addirittura una direttiva del sindaco che determina una nuova ripartizione nel consolidato così come da noi sostenuto. La nostra opposizione sta consentendo di avere dati drammatici ma veritieri, rispetto ai quali chi governa la città non più sfuggire né ingannare con la mistificazione continua".

Sulla stessa scia Cesare Mattaliano, capogruppo dei Coraggiosi, che aggiunge: "Il sindaco stava portando a sbattere la sua stessa maggioranza, ma c’è chi come noi sta prendendo piano piano le redini della situazione e provando a virare profondamente". Parte da lontano il commento di Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia, che oggi ha presieduto l'Aula in qualità di vicepresidente: "Una sessione come questa che dura da cinque sedute in vent'anni di Consiglio non la ricordo". Così Tantillo, veterano di Sala delle Lapidi, che prosegue: "Credo che questa volta il sindaco abbiamo commesso un grave errore, ovvero conferire il mandato all'unità di crisi. Alla luce delle carte e dei numeri un lavoro che non è servito per il consolidato, anzi ha rallentato i lavori d'Aula". 

Quindi arriva alla sostanza politica: "Abbiamo assistito ad un totale scollamento tra l'assessore Gentile, nelle vesti di componente della Giunta presieduta dal sindaco, e la maggioranza in Consiglio. Gli orlandiani vengono tenuti all'oscuro di tutto. Il consigliere comunale ha il diritto di conoscere tutto ciò che produce l'amministrazione". Rincara la dose Mimmo Russo (Fdi): "Nessuno pensi di occultare un qualsiasi atto, è inammissibile".

"Per l’ennesima volta - conclude Andrea Mineo, consigliere di Forza Italia - il provvidenziale intervento di una minoranza responsabile pone al sicuro la deliberazione. Al termine di una giornata nella quale abbiamo visto e sentito tutto e il contrario di tutto da parte della maggioranza, registriamo con favore la volontà del primo cittadino di incontrare i capigruppo nella giornata di lunedì".

"La settimana di attività consiliare appena conclusa - dicono i consiglieri del M5S Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo - ha palesato la crisi di governo della città e, soprattutto, l'incapacità di instaurare una corretta e trasparente comunicazione dell'amministrazione attiva con il Consiglio comunale. Si voleva ostinatamente approvare un bilancio consolidato che, nella parte dedicata alle misure correttive volte a eliminare il disallineamento, era già stato modificato a seguito dei lavori dell'unità di crisi, del parere dell'avvocatura e della direttiva del sindaco, in via di definizione entro la prossima settimana. Com'è noto, però, la gatta frettolosa fa i gattini ciechi... Perché tutto ciò? Forse l'amministrazione e il sindaco avevano la necessità di portare a casa qualche risultato a noi non noto, prima di scoperchiare la pentola dove dentro sono conservate le sorti dell'Amat e della Rap? Purtroppo si continua a far finta di niente e non si vuole riconoscere e affrontare lo stato di crisi in cui si trova il Comune di Palermo insieme alle sue società".

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