rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Bilancio, i revisori nel mirino delle opposizioni: "Il presidente Barbaro si dimetta"

L'audizione del collegio, che ha dato parere "non favorevole" al documento economico-finanziario, in un clima di forte contrapposizione in Consiglio. Forello e Ferrandelli: "Interventi a dir poco imbarazzanti". Ombre sull'incontro con il sindaco: "Minacce gravissime e inaccettabili"

Dopo l'assessore al Bilancio e il ragioniere generale, faccia a faccia in Consiglio comunale con i revisori dei conti. Il confronto tra gli inquilini di Sala delle Lapidi e il collegio, che ha espresso parere "non positivo" al rendiconto 2017, è avvenuto in un clima di forte contrapposizione, con le opposizioni letteralmente sulle barricate. Con Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello che alla fine del dibattito hanno persino chiesto le dimissioni del presidente dei revisori Marcello Barbaro.

Il motivo? "Ritengo l'intervento in Consiglio del presidente Barbaro contraddittorio ed offensivo della mia intelligenza - dichiara Ferrandelli -. I dubbi da me avanzati in questi giorni crescono, il contorno è sempre più sfocato e le valutazioni preoccupanti sul rendiconto 2017 acuite. Il balbettio sull’incontro con il Sindaco dei giorni scorsi, il glissare sull’incontro con l’ex assessore Abbonato definito in maniera imbarazzante 'un incontro così', conferma in me la convinzione che Barbaro non abbia le idee chiare".

"Barbaro - prosegue Ferrandelli - ha risposto in maniera poco circostanziata e tecnica, fino al paradosso di affermare, rispetto al parere già espresso, che ‘la valutazione non positiva è positiva con rilievi’, per poi invece dichiarare che rimane una valutazione non positiva che non può definirsi negativa però neanche positiva, lasciando la valutazione alla libera interpretazione di ciascuno. Sono convinto, oggi più di ieri, che non vi siano più le condizioni di chiarezza e credibilità che possano consentire al consiglio di affidarsi alle valutazioni ‘cangianti’ del Presidente Barbaro. Per questo ne richiedo, con rammarico e dispiacere istituzionale, le immediate dimissioni. Chiedo altresì al sindaco di presentarsi in Aula per chiarire i primo luogo le criticità dei conti, ma un minuto prima circa i rapporti intervenuti tra lui, il collegio e l’ordine dei dottori commercialisti”.

E' questo il nodo del contendere, ovvero i rapporti intercorsi tra il collegio e il sindaco, dopo che quest'ultimo ha annunciato di voler denunciare i revisori. Per Barbaro "non c'è niente di segreto: la riunione col sindaco è stata organizzata dal nostro presidente provinciale dei commercialisti" dopo le pesanti accuse lanciate da Orlando all'organo tecnico. "Noi abbiamo continuato a lavorare con coscienza" queste le parole pronunciate da Barbaro in Consiglio.

Per le opposizioni, però, il collegio avrebbe "smussato" la propria valutazione sul rendiconto. Nessuna marcia indietro, sottolinea con forza Sebastiano Orlando, altro componente del collegio: "Noi non cambiamo nulla: c’è la corrispondenza contabile ma siamo preoccupati per la situazione finanziaria del Comune". Le oppisizioni insistono. Ed è Ugo Forello, capogruppo del M5S, a rincarare la dose: "La gravissima e inaccettabile minaccia del sindaco al presidente del collegio dei revisori la sera stessa in cui è stata comunicata la relazione al rendiconto 2017 e l'irrituale e anomalo incontro segreto, sempre con il sindaco, nei successivi giorni, evidentemente ha prodotto i suoi effetti: oggi l'intervento del presidente Barbaro è stato, a dir poco imbarazzante, incompleto, elusivo e contraddittorio". 

"I dubbi e la confusione sul rendiconto 2017 - aggiunge Forello - sono aumentati anche per responsabilità del Collegio dei Revisori che è apparso incapace di rispondere ai precisi quesiti e dubbi dei consiglieri, fino al paradosso di affermare prima che 'la valutazione non positiva è positiva con rilievi', per poi invece dichiarare che 'rimane una valutazione non positiva che non può definirsi negativa, però neanche positiva' lasciando la valutazione alla libera interpretazione di ciascuno. Abbiamo la necessità di avere un collegio dei revisori libero e indipendente, che sia davvero di ausilio e di aiuto al Consiglio Comunale, specie in un momento delicato come questo. Purtroppo non crediamo che vi siano più le condizioni di serenità che consentano al Presidente Barbaro di proseguire nel proprio lavoro. Per questo ne richiediamo, con rammarico e dispiacere, le immediate dimissioni. Oggi sempre di più la presenza del sindaco in aula diventa un fatto necessario nell'interesse di tutti".

La maggioranza, invece, "legge" l'audizione dei revisori in diverso. "Quella di oggi - dice Toni Sala, capogruppo di Palermo 2022 - è stata una seduta comunque utile per capire che i conti del Comune nel 2017 sono in ordine, così come confermato dal collegio, e che le criticità si stanno affrontando. Bisogna comunque approfondire tutti gli aspetti della delibera e le questioni, in alcuni casi, di lana caprina su cui si concentrano le opposizioni non ci appassionano. Quello che interessa è il bene della città: bisogna approvare rapidamente il rendiconto per poi concentrarci sul previsionale”.

"Oggi - commenta Barbara Evola (Sinistra comune) - abbiamo assistito a una scena surreale. In Consiglio le opposizioni, che per settimane avevano difeso strenuamente l'operato del collegio dei Revisori dei conti dalle critiche del Sindaco, chiedono le dimissioni in aula del Presidente del collegio stesso. Evidentemente dopo la relazione dell'Assessore, la relazione dei revisori dei conti e le controdeduzioni del Ragioniere generale non c'è più nulla di concreto da obiettare. In pratica le opposizioni, non avendo più motivazioni di carattere giuridico, cercano di creare il caos in aula. Dopo la richiesta di audizione dei Revisori, la seduta di oggi si è trasformata in un interrogatorio davvero imbarazzante. I pretesti e i cavilli, con la relativa risonanza mediatica gonfiata dalle opposizioni, sollevati perchè tornasse indietro il rendiconto in quanto atto illegittimo, si sono rivelati inconsistenti. Non è restato che ricorrere ai classici metodi dell'ostruzionismo per rallentare fino all'inverosimile l'approvazione di un atto dovuto. Si dimentica che la battaglia tutta politica alla quale siamo chiamati, maggioranza e opposizione, è su atti di altro respiro come il Bilancio di previsione e non certo su un atto che chiude la rappresentazione di un anno di amministrazione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bilancio, i revisori nel mirino delle opposizioni: "Il presidente Barbaro si dimetta"

PalermoToday è in caricamento