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Regione, tempo di bilanci per Crocetta: "Grande lavoro di spending review"

Fondi comunitari, rifiuti, tagli. Questi alcuni dei temi trattati dal Governatore in conferenza stampa. "Nonostante la crisi siamo riusciti a recuperare entrate. Nel 2015 contiamo di portare la spesa europea all'85%". Sulle minacce: "Ho toccato troppi fili scoperti"

L'anno volge al termine ed anche per il presidente della Regione Rosario Crocetta è tempo di bilanci. Piuttosto positivi stando alle sue dichiarazioni, nonostante i tagli richiesti da Roma definiti dallo stesso Governatore al limite del "rigor mortis": "Abbiamo fatto un grande lavoro di spending review. Riguardo ai sacrifici non abbiamo bisogno di lezioni da Roma. Solo nel 2013 abbiamo tagliato circa un 1,7 miliardi di spesa corrente strutturata che ha permesso di ridurre all'osso il bilancio". E non ha parlato solo di questo durante la conferenza a Palazzo d'Orleans, accennando anche al problema dei rifiuti e delle minacce subite questa mattina.

"In un momento difficile per il Paese - ha dichiarato Crocetta - e non solo per la Sicilia, le entrate della Regione nel 2014 e ancor prima nel 2013 non hanno subito flessioni nonostante l'andamento negativo dell'economia". Queste alcune delle considerazioni fatte in conferenza stampa, durante la quale si è fatto il punto sullo stato dei conti siciliani all'indomani dell'approvazione del Bilancio da parte della sua giunta. "Questo dato si legge con il fatto che l'impulso dato dalla Regione alla spesa europea ha consentito di recuperare entrate. Nell'ambito di una politica recessiva del Paese - ha proseguito Crocetta - noi abbiamo tenuto riuscendo ad adoperare quei fondi che da anni non venivano utilizzati. Abbiamo ricevuto una certificazione della spesa europea al 70%, mentre venti mesi prima era tre volte meno. Contiamo di portarla all'85% nel 2015".

E alla domanda sull'ipotetica preoccupazione del assessore al Bilancio Alessandro Baccei, Crocetta ha risposto: "Forse non ha visto come erano i conti nel 2012 quando son arrivato io. Abbiamo fatto tre miliardi di tagli e non ci siamo preoccupati. Ma non ci preoccupiamo neppure adesso. Il problema è avere un rigore ed una posizione netta con Roma che non può scherzare con la Sicilia". Altro tema caldo trattato è stato quello dello smaltimento dei rifiuti: "Non escludo che per due o tre mesi - ha dichiarato - possano essere portati all'estero. L'emergenza dovrà servire a cambiare rotta. Credo che inseriremo nella Finanziaria una norma che sanziona i comuni che non fanno la differenziata, il cui dato  per l'isola è scandalosamente fermo al 10%. La Sicilia non ha bisogno di pattumiere".

A margine della conferenza non poteva mancare un richiamo alla telefonata intimidatoria partita dall'Università all'alba di oggi e arrivata alla sala operativa della polizia nella quale un anonimo ha dichiarato: "E Crocetta murìu (e Crocetta è morto, ndr) . "Ho toccato troppi fili scoperti - ha spiegato Crocetta -, intervenendo negli ultimi due anni su molti settori particolarmente delicati, dai rifiuti ai terreni utilizzati per il pascolo, dalle regole sugli appalti alla sanità. Il sistema criminale e di potere che c'è stato sino ad ora, che vorrebbe continuare, ovviamente non mi ama. Ma non si illudano che una telefonata mi faccia cambiare atteggiamento. Certo - ha concluso - crea un po' di malumore, è inutile nasconderlo".

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