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5 Stelle, nuove grane: a Bagheria il Tribunale accoglie ricorso della dirigente sospesa

La burocrate del Comune negli scorsi mesi era stata sospesa più volte. Ma per il giudice del lavoro il sindaco Patrizio Cinque non poteva sanzionarla

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, non poteva sanzionare la dirigente del Comune. A stabilirlo è la sentenza di primo grado del giudice del lavoro del Tribunale di Termini Imerese che si è espresso sul caso di Laura Picciurro. La burocrate della Direzione III negli scorsi mesi era stata sospesa più volte "per inadempienze relative ad alcuni compiti che svolgeva prima dell’ultimo incarico".

La dipendente comunale adesso ha vinto il ricorso e i provvedimenti di sospensione sono stati annullati. Il caso però non finisce qua. Il Comune di Bagheria ha infatti deciso di ricorrere in appello. L'Amministrazione, guidata dal sindaco del M5S, Patrizio Cinque, ritiene che "ci siano tutte le condizioni per ricorrere contro il giudizio del tribunale di Termini e tutelerà i propri interessi nelle sedi competenti".

Va giù duro Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito democratico di Palermo: "Il Movimento 5 Stelle non ne sta azzeccando una - ha tuonato -. Dopo l'affaire firme false di Palermo, dai risvolti sempre più inquietanti, oggi il caso Bagheria con il Tribunale del lavoro che accoglie il ricorso di una dipendente comunale ingiustamente sanzionata dal sindaco grillino. Il Movimento – continua – sta vivendo in Sicilia una vera e propria Caporetto, tra amministratori incompetenti e attivisti furbetti che violano la legge. Insomma, Movimento 5 Stelle sempre più sinonimo di pericolosa superficialità al potere".

Nuove grane, dunque, per il Movimento 5 Stelle. Intanto sulla vicenda delle firme false a Palermo è intervenuto Alessandro Di Battista a 'Di martedì'. "Bisogna aspettare la magistratura e comunque non faremo sconti - ha detto il deputato -. C'è un'inchiesta, speriamo sia rapida, non faremo sconti a nessuno. Non sono false nel senso che qualcuno ha messo la firma di un cittadino che non aveva firmato, le hanno ricopiate - pare - perché c'erano stati errori nei moduli. Io non voglio giustificare, aspettiamo l'inchiesta e garantisco che non faremo sconti".

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