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Asu, Confintesa precari: "Lavoratori chiedono più lavoro e maggiore dignità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"Ci aspettavamo la comunicazione di risvolti importanti dopo la lunghissima pausa estiva della politica siciliana, ma ci sbagliavamo". Confintesa, Cobas Codir, Usb, UGL, Autonomie Siciliane intervengono così sulla querelle dei lavoratori Asu.

In una lunga nota i sindacati spiegano che "L’assessore ha manifestato la volontà del governo Musumeci di resistere in giudizio all’impugnativa proposta dal Consiglio dei ministri. Una scelta che, sebbene sia un atto dovuto da parte del governo regionale a difesa del lavoro svolto da tutto il Parlamento, condividiamo in parte in quanto la pronuncia della Corte Costituzionale non sarebbe scontata e soprattutto ci sarebbe da aspettare almeno 18 mesi, prima di iniziare a parlare di stabilizzazione degli Asu qualora vi fosse una pronuncia favorevole, che aggiungendoli ai 24 anni già trascorsi di utilizzazione in Asu, diventano un tempo inaccettabile!".

"Abbiamo ribadito con decisione, ancora una volta - dicono le sigle - la necessità dell’apertura di un tavolo di confronto Stato-Regione per riscrivere l’articolo 36 di comune accordo, superando le obiezioni che hanno portato all’impugnativa. La riteniamo l’unica strada per arrivare alla stabilizzazione nei tempi limiti previsti dalla legge dello Stato (31 dicembre 2021), ma l’assessore Scavone, dichiaratosi sempre favorevole a ciò, tant’è che ha rifatto solo qualche giorno fa istanza d’istituzione di un tavolo al Ministro, con schiettezza ed amarezza, ha ammesso l’incapacità del Governo regionale di ottenere un tavolo di confronto istituzionale sul tema con il ministro Orlando. Lasciamo trarre a chi legge le ovvie considerazioni!".

I sindacati sottolineano che i "lavoratori Asu offrono la loro professionalità acquisita in tanti anni di servizio e non si vendono per l’elemosina Chiedono più lavoro, più soldi e maggiore dignità. Il Governo e molti parlamentari, incredibilmente, non sono d’accordo! Se la politica non finisce mai di stupirci in negativo, alcune organizzazioni sindacali non sono state da meno: si sono dichiarate contrarie all’integrazione, che ricordiamo abbiamo chiesto nelle more della stabilizzazione e non come obiettivo finale, perché, secondo loro verrebbero meno le risorse per la stabilizzazione a fronte di spiccioli in tasca ai lavoratori! Da restare basiti! I soldi non impegnati non restano disponibili per i prossimi anni, ma vanno in economia o peggio vengono impiegati per soddisfare altri desideri della politica nostrana. Traducendo: si perdono ovvero finiscono altrove ma non potranno mai essere utilizzati per il processo di stabilizzazione. Queste sono elementari e fondamentali nozioni di contabilità pubblica. Gli spiccioli di cui parlano, per chi guadagna meno di 600,00 euro al mese, sarebbero circa 1000,00/1100,00 euro per 2 mesi d’integrazione (noi l’avevamo chiesta prima dell’estate), oltre il bonus di 1200,00 euro, che otterrebbero alla dichiarazione dei redditi! In conclusione, per chi si fosse distratto, ribadiamo: gli Asu chiedono lavoro, dignità e la conseguente giusta retribuzione! Diritti irrinunciabili, che la sana politica, a cui facciamo appello, deve garantire! Un plauso va fatto certamente all'onorevole Marianna Caronia e a tutti i parlamentari della Lega, del Pd, dei 5 Stelle e di altri partiti politici che stanno condividendo la battaglia che stiamo portando avanti".

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