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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Pd, appoggio al presidente Lombardo Non mancano però tensioni e spaccature

Approvata la risoluzione del segretario Lupo per l'appoggio al governo, contrario il senatore Bianco. L'assemblea ha vissuto momenti di tensione per uno scontro tra il senatore Crisafulli e Arnone

Appoggio al governo regionale di Raffaele Lombardo. Questo è emerso dalla  direzione siciliana del Partito democratico lunedì sera, al termine di una riunione che ha evidenziato una netta spaccatura interna e che per poco non finiva in rissa. La risoluzione del segretario regionale Giuseppe Lupo, è stata approvata – seppur emendata - confermando dunque l’appoggio al governo, lasciando però qualche dubbio su un eventuale ingresso in giunta del Pd, come auspicato da alcuni esponenti democratici. Ieri Lupo ha provato a porre fine alle voci contraddittorie sulla linea del partito, escludendo categoricamente “che in questa fase si possa fare un governo politico”, sottolineando come in uno degli emendamenti approvati non venga citata la parola “governo politico” ma “alleanza politica”, e annunciando nei prossimi giorni un vertice con i dirigenti regionali di Italia dei valori e Sinistra e libertà.

L’assemblea ha vissuto momenti di tensione per uno scontro verbale tra il senatore Vladimiro Crisafulli e Beppe Arnone: dopo un intervento del senatore Enzo Bianco, il quale ha attaccato Lombardo sulle sue vicende giudiziarie chiedendo al partito a tornare ai valori di Piersanti Mattarella e Pio La Torre, Arnone ha sbottato: "Zitto, tu che stai con Crisafulli" (coinvolto in passato in alcune inchieste giudiziarie). A quel punto Crisafulli si è avvicinato ad Arnone spintonandolo e chiedendone l'allontanamento. Lupo è stato così costretto a sospendere i lavori e ha invitato chi non faceva parte dell'organismo politico a uscire.

Proprio il senatore Bianco è uno di quelli che non approvano la decisione di appoggiare il governo, evocando una questione morale. "Mi chiedo come faccia  -  ha detto Bianco - un partito come il Pd a sostenere una giunta in cui il presidente della Regione è rinviato a giudizio per fatti moralmente molto gravi. La coerenza indica una sola strada. Ritirare l'appoggio e consultare i nostri elettori".
 

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