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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Disabili ancora senza assegno di cura, Faraone a Musumeci: "La pazienza è finita"

In 13 mila attendono la liquidazione degli arretrati del 2017 e delle somme relative al quadrimestre gennaio-aprile 2018. Lo scorso 4 giugno il presidente della Regione ha annunciato il via ai pagamenti a favore della Asp ma i fondi non sono ancora stati sbloccati

Ad un anno di distanza dall'approvazione della legge 545 che prevede per i disabili gravissimi non autosufficienti siciliani un assegno mensile di 1.500 euro, ben 13 mila persone e le loro famiglie ancora aspettano. Il senatore del Pd, Davide Faraone, scende in campo per lanciare un appello al Presidente della Regione Nello Musumeci affinché intervenga e si faccia garante con urgenza per mettere ordine all’applicazione della legge e per procedere immediatamente al pagamento di tutte le somme dovute: “La pazienza è finita!”.

I disabili attendono la liquidazione degli arretrati del 2017 e delle somme relative al quadrimestre gennaio-aprile 2018. "Ieri - comunica il comitato Siamo handicappati no crediti - finalmente dall`Asp di Enna sono stati pubblicati i decreti. È la prima Asp che si attiva. Appare singolare che stiano per essere pagati quattro mesi del 2018, ma non ancora gli arretrati del 2017. Ma è un primo passo per avere una boccata d'aria. Le altre Asp sembrano dormienti. Invitiamo comunque a continuare a contattare gli avvocati (mancano ancora maggio, giugno e luglio e la strada sembra molto lunga). Non ci fermiamo!". In tanti hanno già avviato le pratiche legali". "Sogniamo - scrivono sulla pagina Facebook del comitato - di potere pagare l'assistenza per una vita indipendente e magari qualche volta potere anche andare a mare... al momento il problema è alzarsi la mattina o andare in bagno visto che abbiamo dovuto licenziare badanti o assistenti. Siamo a luglio... signori del governo, dirigenti e burocrati... pensate a ciò che avete o non avete fatto per garantire il nostro diritto... e se avete una coscienza, datevi una smossa". 

Lo scorso 4 giugno il presidente della Regione ha annunciato il via ai pagamenti a favore della Asp, ma i fondi non sono ancora stati sbloccati.  "Dal 21 giugno i fondi relativi al primo quadrimestre di quest'anno sono stati accreditati nei conti correnti delle aziende presso Banca d'Italia - afferma l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza - Costituisce dunque una priorità che le aziende stesse agiscano ora nel minor tempo possibile per provvedere ai bisogni dei malati ed erogare le risorse relative a tutti coloro che sono legittimi beneficiari dell'assegno di cura".

Il testo integrale dell’appello lanciato su Facebook:

“Non mi vedrete mai fare una strumentale e “colorata” polemica politica sui temi della disabilità, ma polemica, anche dura, “senza colore” sicuramente. Su questi temi non guarderò mai in faccia nessuno. La mancanza di sensibilità, l’incomprensione delle sofferenze e dei disagi non hanno colore politico, la gente senza cuore non ha né razza, né partito, né niente, è senza cuore e basta. Ricordate il duro faccia a faccia tra Pif e Crocetta? Dopo quella querelle è stata approvata la legge 545 che prevede per disabili gravissimi non autosufficienti un assegno mensile di 1.500 euro. Sono stati censiti circa 13 mila disabili aventi diritto. Sapete che ancora nel 2018 non hanno percepito un solo euro? Eppure la legge prevedeva che la autosufficienza scattasse solo dopo qualche mese dalla sua approvazione. A distanza di oltre un anno, ci sono ancora oggi 13 mila persone e le loro famiglie che aspettano quell’assegno di “dignità”, visto che la parola è tornata di moda.

È a dir poco vergognoso, in una società che si definisce democratica, che chi non può permettersi di anticipare i soldi per terapisti ed accompagnatori, debba vivere tappato in casa senza assistenza specializzata. Mi chiedo, ma i politici e i governanti che se la prendono comoda, i burocrati azzeccagarbugli che fanno passare settimane senza decidere, si rendono conto della sofferenza e dei disagi che arrecano ai disabili e alle loro famiglie? Come riescono a dormire la notte, senza provare alcun rimorso, alcun sussulto di dignità?

Un’attesa intollerabile, ingiusta. Dalla Regione ci fanno sapere che è colpa della burocrazia: prima si è dovuta attendere l’approvazione della finanziaria, poi che le Asp aprissero un conto corrente dedicato presso la Banca d’Italia. Finalmente le Asp, dal 21 giugno, hanno in cassa le somme, ma al primo luglio, ancora nessuna segnalazione di qualcuno che abbia ricevuto i soldi sul conto. Ma come diavolo è possibile!!! E poi, quando si saranno degnati di destinare queste risorse che copriranno fino all’aprile 2018, si dovrà attendere un nuovo decreto del Presidente della Regione che possa disciplinare la distribuzione delle risorse da maggio in poi, sempre nella speranza che i burocrati riescano a rispettare una rapida tempistica e sblocchino i pagamenti.

Oltre ad un ritardo insopportabile e ingiusto, si assiste ad un caos nella gestione della disabilità che non può essere normale in una società civile. I numeri ballerini degli aventi diritto, la distinzione fra disabili gravi e gravissimi non ben supportata da criteri oggettivi, il cambio continuo di regole e dei criteri, ha portato ad errori nelle domande e quindi ad infiniti e lunghi ricorsi; le Asp che procedono come monadi isolate e con modalità operative non omogenee nelle diverse province, regole e tempi legati all’improvvisazione, senza alcuna sanzione per nessuno. Per di più ci prepariamo all’ulteriore caos sulla rendicontazione, ad assistere all’esercizio del potere degli azzeccagarbugli della Regione pronti a seppellire di rotoli di carta bollata chi chiede soltanto di poter uscire di casa ed avere una vita il più possibile “normale”.

E poi i disabili gravi, che come i gravissimi hanno necessità di assistenza continua, e sono ad oggi senza una chiara individuazione, non censiti, e pertanto senza la possibilità di richiedere anche una minima somma di denaro per i propri bisogni, non essendovi ancora alcun decreto sulla identificazione di una cifra possibile per loro. Non possiamo rassegnarci! Per questo mi appello al Presidente della Regione Nello Musumeci affinché intervenga e si faccia garante con urgenza per mettere ordine alla applicazione della legge 545 e per procedere immediatamente al pagamento di tutte le somme dovute ai disabili e alle loro famiglie. La pazienza è finita!”

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