Stipendi d'oro, Miccichè fa un passo indietro: "Limiti alle indennità"
Il Consiglio di presidenza dell’Ars ha dato mandato a Giorgio Assenza di avviare immediatamente le trattative sindacali. L'obiettivo è arrivare entro 60 giorni a un accordo che possa ripristinare il tetto attuale dei 240 mila euro
Sulla questione degli stipendi d'oro adesso Gianfranco Miccichè adesso ci ripensa. E su sua iniziativa il Consiglio di presidenza dell’Ars, ha dato mandato all’onorevole Giorgio Assenza, come membro anziano del Collegio dei questori, di avviare immediatamente le trattative sindacali. L'obiettivo è quello di arrivare entro 60 giorni ad un accordo che possa ripristinare il tetto attuale dei 240 mila euro "o, quantomeno, introdurre dei limiti alle indennità stipendiali previste prima della riduzione"
L'Ars, però, prende anche tempo. Come si legge in una nota Miccichè dice di aver "preso atto del parere degli uffici da cui risulta la scadenza, il prossimo 31 dicembre, del regime dei tetti stipendiali" e sottolinea che è impossibile prevedere "interventi non concertati con le organizzazioni sindacali". La decisione di delegare Assenza con il mandato di prevedere tetti agli stipendi è stata presa all'unanimità.
Sui cosiddetti "stipendi d'oro", proprio in mattinata era intervenuto il governatore Nello Musumeci: "Noi che rappresentiamo le istituzioni - ha detto - dobbiamo avere grande senso di responsabilità in un momento di grave crisi economica. Credo che gli stipendi siano già dignitosi e non debbano essere aumentati".