L’Ars taglia consiglieri comunali e gettoni, ma dalle prossime elezioni
L'assemblea ha approvato una riduzione pari a circa il 20 per cento dei compensi dei politici locali. Ma un emendamento dei deputati Rinaldi, Sudano e Alloro (Pd) rinvia l'applicazione della norma alle prossime consiliature. Bocciato quello per l'aumento delle ore di permesso lavorativo
Tagliati i gettoni dei consiglieri comunali, ma solo a partire dalle prossime elezioni. Approvata all’Ars la norma che punta alla riduzione dei compensi dei politici locali equiparandoli a quelli dei colleghi del resto d’Italia. Ieri, invece, è stato votato l’articolo che riduce le poltrone nelle amministrazioni locali.
Nel caso del capoluogo palermitano, lo stipendio del primo cittadino passerà da 8.450 a 7.000 mila euro, mentre quello degli “inquilini” di Sala delle Lapidi da 2.543 a 1.754 euro lordi. Inoltre il numero dei consiglieri nelle amministrazioni delle grandi città sarà ridotto del 20 per cento: a Palermo si passerà da 50 a 40. La legge prevedeva che i tagli diventassero effettivi sin da subito, ma un emendamento ha “salvato” gli stipendi attuali.
A firmarlo sono stati Franco Rinaldi, Valeria Sudano e Mario Alloro, esponenti del Partito democratico, che rinvia il tutto al prossimo rinnovo dei consigli. Provvedimento che, dunque, sarà applicato a partire dal 2016 in tutti i comuni che andranno al voto. Per Palermo, invece, bisognerà attendere il 2017. Bocciato l’emendamento proposto da Pietro Alongi (Ncd) con il quale chiedeva di ampliare il permesso lavorativo dei consiglieri: “Così si ostacola la partecipazione democratica alla vita amministrativa”.
Lo aveva definito “un emendamento di buon senso” quello con il quale si chiedeva di portare da una a due ore, prima e dopo la seduta di un consiglio comunale, il tempo di permesso dal lavoro che un consigliere poteva chiedere. “Nulla vieta a un eletto di Bagheria o di Termini di lavorare nel Trapanese. Ebbene, mi pare difficile (o quantomeno pericoloso) che in un'ora questi possa raggiungere il proprio municipio di appartenenza per partecipare alla seduta del consiglio comunale".