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Stipendi d'oro all'Ars, Miccichè: "Mi ammazzano se dico che non li taglio..."

Il numero uno di Sala d'Ercole ritorna sulla polemica nata sul tetto della retribuzione ai dirigenti del Parlamento siciliano: "Sono pazzeschi, sono vergognosi. Ma io non ci posso fare niente"

"E' una falsità assoluta quella che io abbia detto che non voglio tagliare gli stipendi all'Assemblea siciliana, perché se lo dico mi ammazzano, rischio la vita perché le mamme che non hanno i soldi per comprare il latte ai bambini mi aspettano sotto casa". Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, ospite della trasmissione "L'aria che tira" su La7, ritorna sulla polemica nata nei giorni scorsi sul tetto della retribuzione ai dirigenti del Parlamento siciliano. 

Il limite alla retribuzione è di fatto decaduto a fine anno e per la sua reintroduzione è stata aperta la trattativa tra il delegato del Consiglio di presidenza e i sindacati dei dipendenti. Lo stesso Miccichè, annunciando su Facebook la sua presenza in trasmissione, ha precisato di volere così "chiarire la questione e sgomberare il campo dalle inesattezze, dalle strumentalizzazioni e dagli equivoci sorti su questo argomento".

"Gli stipendi di questa Ars - ha aggiunto Miccichè - sono pazzeschi, sono vergognosi. Ma io non ci posso fare niente. Abbiamo appena formalizzato di mettere di nuovo il tetto di 240mila euro, ma non abbiamo una legge nazionale e non so se avremo successo". 

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