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All'Ars approda la "manovrina" del governo Schifani: ecco i quattro cardini su cui poggia il ddl

Il provvedimento ammonta a poco più di 414,6 milioni di euro: 48 milioni per il caro bollette ai Comuni; 4 milioni ai Liberi consorzi; 28,6 milioni per il fondo destinato alla contrattazione economica biennale di regionali; 44 milioni al fondo rischi contenzioso per spese legali. Falcone: "La Corte dei Conti non è un avversario"

Domani alle 11 l'Assemblea regionale siciliana si riunisce con all’ordine del giorno l’esame della cosiddetta "manovrina", il disegno di legge delle variazioni al bilancio approvato ieri in commissione Bilancio e oggi approdato in Aula. Sono cinque gli articoli della manovrina che Sala d’Ercole conta di approvare già domani. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al testo è stato fissato per le 18 di oggi.

Il capitolo più importante riguarda i Comuni, per i quali - si legge nel ddl - sono previsti 48 milioni "per far fronte all’emergenza caro bollette, che sta affliggendo gli enti locali siciliani e al fine di garantire la continuità dei servizi erogati dagli stessi enti". Altri 4 milioni andranno in favore dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane.

Il provvedimento ammonta a poco più di 414,6 milioni di euro. Per la quota maggiore, circa 134 milioni, si tratta di tagli di alcuni capitoli di bilancio e il finanziamento di altri, mentre 250 milioni è il budget per la sanità, in questo caso le risorse erano già state accantonate e vengono destinate al fondo sanitario dopo la recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’uso fatto in passato dalla Regione del Fondo per coprire le rate del mutuo contratto per sanare il debito sanitario.

Nella "manovrina" il governo ha stanziato nuove risorse per 30 milioni di euro: si tratta di una quota del "tesoretto" prodotto dalle maggiori entrate erariali, soprattutto dagli importi incassati per le tasse automobilistiche.

Il contributo ai comuni di 48 milioni, quello ai Liberi consorzi per 4 milioni, i 28,6 milioni per il fondo destinato alla contrattazione economica biennale di regionali, 44 milioni al fondo rischi contenzioso per spese legali rispondendo così alle osservazioni della Corte dei Conti. Sono questi i quattro cardini della "manovrina" citati dall’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, che è intervenuto all’Ars durante la discussione generale del testo.

"La Corte dei conti non è un avversario del governo, anzi tutt'altro. Noi rispettiamo il lavoro della Corte. Sulla parifica faremo un focus, senza dubbio", ha detto l'assessore regionale all'Economia della Regione Siciliana, Marco Falcone.

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