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L'Ars si compatta e approva la legge per l'accoglienza: "Scritta pagina di civiltà"

Lo scopo è contrastare razzismo e xenofobia, favorendo le azioni volte all'inclusione sociale. Tra i 21 articoli, si prevede anche l'istituzione dell'Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio. Via libera all'unanimità. Il presidente dell'Assemblea, Gianfranco Miccichè: "Segnale importante"

L'Ars ha approvato all'unanimità la legge per l'accoglienza e l'inclusione. L'articolo 1 indica come scopo del ddl la realizzazione "del primato della persona indipendentemente dalla cittadinanza attraverso l'effettivo riconoscimento dei diritti inviolabili, e il contrasto dei fenomeni di razzismo, xenofobia, discriminazione e allo sviluppo di azioni positive volte all'inclusione sociale e al superamento delle condizioni di marginalità, di sfruttamento e di violenza relative ai soggetti vulnerabili quali, in particolare, le donne e i minori". I destinatari degli interventi sono i cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea e gli apolidi dimoranti sul territorio della Regione. La legge si rivolge anche ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale, speciale o per casi speciali, fatte salve le competenze dello Stato. Tra i 21 articoli, si prevede anche l'istituzione dell'Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio, all'interno dell'assessorato regionale della famiglia e che dovrà effettuare il monitoraggio e sviluppare l'analisi del fenomeno sul territorio regionale. 

"Sono molto contento per questa votazione, è un altro segnale importante dato dall'Assemblea", commenta il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè.

Dal canto suo l'assessore al Lavoro Antonio Scavone assicura che istituirà "immediatamente" l'osservatorio speciale" e parla di un "provvedimento che trae origine da una profonda opera di concertazione, svolta nelle commissioni di merito dell'Ars, con associazioni, imprese sociali, cittadini attivi, sindacati ed enti del terzo settore"

"Questo prezioso lavoro di raccordo - aggiunge Scavone - proseguirà adesso all'interno dell'Osservatorio. L'ufficio speciale, la cui durata è stata recentemente prorogata, continuerà a essere centrale nella programmazione delle politiche su accoglienza e inclusione, soprattutto in tema di assistenza ai minori non accompagnati, sfruttamento lavorativo, caporalato e garanzia di condizioni di vita dignitose".

L'assessore Scavone ricorda, inoltre, i due progetti avviati negli ultimi mesi dal governo regionale in tema di immigrazione: "Il primo riguarda il bando già pubblicato e finanziato con i fondi comunitari del progetto Su.Pre.Me, circa 1,4 milioni di euro per l'attivazione di un centro d'integrazione in ogni provincia, per la presa in carico e l'assistenza dei circa 190 mila migranti regolari presenti sul territorio. Un progetto che prevede il coinvolgimento di attori e attività pubbliche e private, con l'obiettivo di migliorare l'accessibilità dei migranti ai servizi territoriali, soprattutto quelli sociali e sanitari. Il secondo, realizzato grazie agli stessi fondi comunitari, riguarda invece la creazione e la gestione del campo di accoglienza di Cassibile, che sostituisce la vecchia baraccopoli". In quest'ultima struttura è operativa un’equipe di operatori sociali e mediatori interculturali e sono stati attivati, tra gli altri, il servizio di sorveglianza h24 e la distribuzione di pasti serali e di kit individuali per l’igiene personale.

Per Nuccio Di Paola (M5S), primo firmatario della legge, "L'’Ars non ha semplicemente colmato un vuoto normativo che durava da troppi anni, ma ha scritto un’importantissima pagina di civiltà. Sono orgoglioso, sia come siciliano, sia come portavoce del M5S, di aver dato il mio concreto contributo. La Sicilia – prosegue - per via della sua storia e della sua collocazione geografica è da sempre un crocevia di popoli e culture diverse e, con la legge approvata quest’oggi, si pone come modello europeo per tutte quelle regioni frontiera che affrontano quotidianamente il fenomeno migratorio. Oggi ha vinto una squadra dove il noi prevale sull’io, nessun solista, ma coralità e condivisione”.

"Con questa legge – spiega il deputato - diamo ai sindaci gli strumenti adeguati, non lasciandoli più soli, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali, sociali e sindacali che sono chiamati, attraverso una programmazione triennale ed annuale, a dare il loro contributo per la gestione ottimale del fenomeno migratorio. Prevediamo interventi concreti per contrastare il fenomeno del caporalato, piaga dei nostri giorni, regolamentiamo la figura del mediatore culturale, centrale nel settore dell’accoglienza e inclusione, e tuteliamo anche da un punto di vista sanitario quei dimoranti che hanno subito violenze e mutilazioni. Voglio dedicare l’approvazione di questo disegno di legge – conclude Di Paola - ad Adnan Siddique, nisseno di origine pakistana, che è stato barbaramente ucciso a Caltanissetta nel giugno 2020 perché aveva denunciato la piaga del caporalato. Ringrazio la Rete di associazioni Isola che c'è per il metodo partecipativo utilizzato per il percorso di questa legge".

"L'approvazione unanime del disegno di legge sull'accoglienza e l'integrazione dei migranti segna una buona pagina per la Sicili" per il capogruppo dei Popolari Autonomisti Totò Lentini (primo firmatario del ddl 951, confluito nel testo base approvato dall'Aula). "Una buona norma che fornisce una cornice operativa alle politiche regionali nei confronti degli immigrati, uscendo dalla logica della semplice emergenza in vista dell'idea dell'integrazione sociale, culturale e lavorativa, basata sull'accettazione di diritti e doveri. La nuova legge - prosegue Lentini - mette a sistema i compiti di Regione, Comuni ed associazioni di volontariato, facilitando in un quadro di programmazione l'accesso ai servizi educativi, sociali e sanitari e contribuendo al contrasto a fenomeni di emarginazione e pratiche inaccettabili come le mutilazioni genitali femminili. Inoltre - prosegue - si riconosce l'importante ruolo svolto dai mediatori culturali e dagli altri operatori specializzati, il cui apporto professionale è fondamentale e per i quali possono aprirsi nuove opportunità di lavoro. La centralità della persona - conclude - e l'approccio che collega diritti a doveri e fa perno sull'integrazione è la strada giusta per superare le troppe situazioni di marginalità che generano conflittualità sociale: quei bivacchi nelle città che vogliamo tutti non vedere più e che la nuova norma può contribuire a superare per sempre".

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