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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Miracolo" dell'Ars, resuscitano le Province: torna l'elezione diretta di presidenti e consiglieri

La Sicilia aveva deciso di anticipare la riforma Delrio cancellando per prima le Province, ma da allora le elezioni indirette sono sempre state rinviate

Cambia il nome, ma non la sostanza. L'Assemblea regionale siciliana ha approvato una norma che prevede l'elezione diretta per il presidente dei Liberi consorzi, per il sindaco metropolitano e per i consiglieri di questi enti, "figli" delle vecchie Province. Le elezioni si dovrebbero svolgere in primavera, quando si voterà per le amministrative.

Favorevoli 32 deputati su 47. Di fatto Sala d'Ercole ha portato indietro le lancette dell'orologio. La Sicilia aveva deciso di anticipare la riforma Delrio cancellando per prima le Province, ma da allora le elezioni indirette (cioè affidate agli amministratori locali) sono sempre state rinviate. La legge prevede anche la reintroduzione delle indennità, che per il presidente saranno uguali a quelle del sindaco della città capoluogo. Per i consiglieri, invece, sono previsti dei rimborsi spese.

Le reazioni

Figuccia (Forza Italia) - "Abbiamo messo fine alla riforma più strampalata di Rosario Crocetta. Le ex province sono state massacrate da scelte scellerate del Pd per cinque anni. Ora si vede un po' di luce. Torna anche la democrazia con il voto a suffragio universale. Sono orgoglioso di essere stato il primo firmatario del disegno di legge che oggi con il voto d'Aula ha reintrodotto il voto diretto", afferma Vincenzo Figuccia, deputato di Forza Italia.

Antonello Cracolici (Pd) - Per l'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici: "La decisione del Parlamento siciliano di approvare gli articoli della legge che ripristina l'elezione diretta a suffragio universale del sindaco metropolitano è una palese violazione della norma nazionale. È evidente che questa legge sarà inevitabilmente impugnata dal governo nazionale, determinando un ulteriore condizione di caos sulle ex province".

Filippo Panarello (Pd) - "Non ho partecipato al voto sulle ex Province perché non ho condiviso l'impianto della legge, in particolare su due punti che violano la norma Delrio: il voto sui sindaci Metropolitani e la mancata gratuità della carica di presidente. Abbiamo mandato un messaggio sbagliato all'opinione pubblica che chiede trasparenza e sobrietà alla politica ed alle istituzioni". Così, il deputato Pd all'Ars Filippo Panarello.

Giancarlo Cancelleri (M5S) - "I governi regionale e nazionale hanno tagliato i fondi alle Province, gettandole nel caos. I mancati pagamenti degli stipendi dei dipendenti, il taglio dei servizi ai cittadini quali la manutenzione delle strade, la manutenzione delle scuole e il trasporto pubblico agli alunni disabili hanno generato l'incredibile impasse di questi anni. Un caos targato Partito Democratico. Oggi poi il Partito Democratico insieme a Forza Italia e agli altri partiti politici, cosa fanno di fronte alla richiesta di aiuto dei cittadini che chiedono servizi dalla provincia? Invece di dare soldi all'ente, rispondono con le poltrone". A dichiararlo è il candidato presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri.

Leoluca Orlando - "La norma sulle città metropolitane votata dall'Ars conferma lo stato di sempre più grave calamità istituzionale in cui versa la regione Siciliana il cui Parlamento, fra le tante gravi e gravissime emergenze che colpiscono i siciliani, non trova altro di cui occuparsi se non norme che sempre più mortificano il senso dell'autonomia, fino a rendere questo istituto un pericolo per i processi democratici e per la corretta geatione degli enti locali a tutti i livelli". Lo afferma il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

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