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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Privilegio medievale", i deputati del M5S all'Ars rinunciano al vitalizio

I 14 deputati pentastellati hanno firmato singolarmente una "richiesta di non accertamento del diritto alla pensione diretta" indirizzata al presidente dell'Ars Ardizzone. "Vitalizio camuffato da pensione, norma da abolire"

I deputati del Movimento 5 Stelle all'Ars rinunciano al vitalizio. Anticipando la data - 6 giugno 2017 - in cui scatterà il diritto alla pensione per i parlamentari regionali in carica in questa legislatura, i grillini dicono "no" a quello che definiscono "un privilegio medievale". I 14 deputati pentastellati hanno firmato singolarmente una "richiesta di non accertamento del diritto alla pensione diretta" indirizzata al presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone.

"Nessun cittadino va in pensione a 65 anni, dopo aver lavorato 4 anni 6 mesi e un giorno. E' assolutamente sbagliato, è una norma che va abolita. Ecco perché abbiamo proposto una modifica al regolamento dell'Ars, con una delibera presentata il 29 marzo scorso all'ufficio di presidenza, che punta a sommare il lavoro svolto da politico ai contributi versati da lavoratori normali. La nostra proposta però è rimasta lettera morta".

Vitalia M5S-2A dirlo è il deputato grillino Giancarlo Cancelleri, che aggiunge: "Visto che all'interno dell'ufficio di presidenza non siamo rappresentati (causa l'abbandono al movimento di Antonio Venturino ndr) abbiamo chiesto il diritto di tribuna. Aspettiamo ancora una risposta. Tuttavia sollecitiamo l'ufficio di presidenza a discutere la nostra proposta di modifica al regolamento dell'Ars". Oggi al Parlamento siciliano non c'è più il vecchio vitalizio che garantiva almeno 2 mila euro al mese per ogni legislatura, anche prima dei 60 anni di età. La riforma varata nella scorsa legislatura prevede per un assegno da mille euro lordi al mese dopo i 65 anni. Il 6 giugno, ribattezzato il giorno della vergogna, il M5S organizzerà un sit in sotto Palazzo dei Normanni per protestare contro quello che ritengono "un vitalizio camuffato da pensione": "Chiameremo i cittadini sotto il palazzo - annuncia Cancelleri - per una manifestazione pacata".

"Oggi si completa un ciclo: nel 2012 ci siamo tagliati le indennità - ricorda il deputato Francesco Cappello - ora rinunciamo al vitalizio. Senza aspettare gli altri. Lo facciamo per gli esodati, per i disoccupati, per i tanti cittadini in difficoltà. Ciò che avviene all'Ars è distante mille miglia dalla vita reale dei siciliani".

Anche i deputati Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, che si sono auto-sospesi dal M5S perché indagati nell'inchiesta sulle "firme false" - ma a differenza dei tre parlamentari nazionali coinvolti sospesi dai probiviri pentastellati hanno collaborato con la Procura - hanno firmato la rinuncia al diritto alla pensione da parlamentare che matureranno al compimento dei 65 anni di età.

"Ciaccio - conclude Cancelleri - è stato tra i promotori dell'iniziativa, per noi i due colleghi rimangono nel gruppo parlamentare nonostante si siano auto-sospesi. Lavorano al nostro fianco e continuano a farlo, anche perché non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dallo staff di Grillo".

LE REAZIONI

FORZESE (CENTRISTI SICILIA) – “Occorre fare maggiore chiarezza sui vitalizi e le rinunce a tale prerogativa dei parlamentari regionali e nazionali. Apprendo che i deputati grillini dell'Ars hanno deciso di rinunciarvi, ma quello che secondo me appare più giusto è l'introduzione del divieto di cumulo con altri trattamenti previdenziali". Lo afferma Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all'Assemblea regionale siciliana. "A mio avviso - aggiunge - l'unica norma o decisione non demagocica è quella che porterebbe a scegliere solo un
trattamento pensionistico. Chi fa politica in maniera professionale ha diritto a maturare i diritti pensionistici, ma se ha un altro lavoro
rinunci sic et simpliciter all'altra pensione. Ciò vale anche per il contrario: chi da professionista o dipendente entra in politica
rinunci al vitalizio da consigliere regionale o parlamentare. E' un principio, questo, che io stesso ho applicato da quando sono deputato.
E sono convinto, che esteso, sarebbe certamente apprezzato dai cittadini. Basta cumuli di pensioni, e meno demagogia fine a se
stessa”. 

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