Il “modello Sicilia” fa cilecca, la riforma del voto passa grazie al Pdl
Per la prima volta i grillini votano contro il governo regionale. E così a sorpresa si forma un asse tra centrosinistra e centrodestra. Dalle elezioni di giugno ci sarà la possibilità di votare per due candidati al consiglio comunale purché siano un uomo e una donna
Il “modello Sicilia” si infrange di fronte alle dinamiche parlamentari. Per la prima volta i 5 stelle votano contro il governo Crocetta e così la riforma del voto, che introduce già dalle elezioni comunali di giugno la possibilità di votare per due candidati al consiglio comunale purché siano un uomo e una donna (altrimenti il voto sarà nullo), passa grazie all’asse formato da centrosinistra e pezzi di centrodestra, con in testa Pd e Pdl. Che insieme hanno votato all'Assemblea regionale la norma, voluta dal governatore Crocetta e dalla sua maggioranza (Pd e Udc).
CROCETTA POMPIERE - Crocetta però cerca spegnere le polemiche. "Spero - ha affermato il Governatore - che nel Movimento 5stelle si apra una riflessione, per approvare leggi si fanno delle mediazioni, non si può pensare di incassare tutti i risultati". Ma per il movimento di Grillo, il voto conferma proprio il “modello Sicilia”. "Noi votiamo solo le idee che ci convincono - dichiara Giannina Ciancio, deputata 5 stelle - decidendo di volta in volta e questa volta eravamo contrari".
I 5stelle hanno votato contro la norma, che pur favorisce le pari opportunità e la presenza delle donne nei comuni, perchè assieme alla doppia preferenza volevano l’introduzione del "seggio unico" per lo spoglio. Ma l’intesa parlamentare, spinta dal Pd e raccolta dal Pdl, si è basata proprio sul voto secco alla sola doppia preferenza di genere, lasciando fuori gli altri tre articoli che avrebbero modificato l’impianto della legge elettorale, a poche settimane dal voto, che invece, proprio in virtù dell’accordo, saranno affrontati all’indomani delle elezioni amministrative di giugno.