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Dopo 10 anni approvato il piano regolatore del porto: "Adesso progetti e nuovi cantieri"

L'iter avviato nell'agosto del 2008 in Consiglio comunale. In mezzo ci sono stati una raffica di ricorsi alla giustizia amministrativa. L'impasse superata grazie al legame tra il presidente dell'Autorità portuale Monti e il sindaco Orlando. L'ultimo atto il parere positivo della Regione

A dieci anni dalla sua presentazione il Piano regolatore del porto è stato approvato. L'iter - avviato nell'agosto del 2008 in Consiglio comunale, che ha approvato l'atto nel 2011 stralciando le cosiddette "aree bersaglio" (la riqualificazione del tessuto urbano a ridosso del porto) - si è concluso alla Regione: prima con la Via-Vas rilasciata dall'assessorato Territorio e Ambiente, poi con il parere definitivo del Consiglio regionale dell'Urbanistica giunto poche settimane fa.

In mezzo una raffica di ricorsi alla giustizia amministrativa, tappe della "guerra dei 20 anni" con il Comune: un contenzioso superato prprio con l'avvento alla presidenza dell'Autorità portuale di Pasqualino Monti, che ha stretto con il sindaco Leoluca Orlando un legame fondato su una visione del porto che si "sposa" con la città. 

Adesso scatta la fase di progettazione (alcuni progetti a dire il vero sono già pronti), senza la quale non possono essere incamerati i finanziamenti. Il primo cantiere sarà quello della stazione marittima che, grazie a 30 milioni di fondi dello Stato e in parte della stessa Authority), cambierà volto. Il porto inoltre potrà contare sulla piena operatività del molo Vittorio Veneto, sequestrato nel 2015 per deficit strutturali su provvedimento dell'autorità giudiziaria e da pochi mesi (aprile) revocato dopo la messa in sicurezza e il collaudo. E all'orizzonte s'intravedono anche i nuovi due terminal per le crociere: lo studio Valle 3.0 di Roma si è aggiudicato la progettazione (valore 80 milioni di euro).

Non solo progetti, ma immediata esecuzione delle opere. Questa la parola d’ordine con la quale l’Autorità portuale guidata da Pasqualino Monti ha lanciato una vera e propria sfida di totale riqualificazione dei quattro porti che ricadono sotto la sua competenza: oltre a Palermo, anche Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle. E lo ha fatto non solo con documenti programmatori, ma anche con le ruspe che in 9 mesi hanno radicalmente trasformato il panorama portuale. Sono stati demoliti tutti gli insediamenti fatiscienti e non più funzionali, come i vecchi silos granari.

"Non parole, ma fatti - ha sottolineato Monti -. E fatti significano sblocco dopo dieci anni del piano regolatore del porto, superamento del contenzioso con il Comune e dissequestro della stazione marittima, demolizione dei silos, attivazione di finanziamenti per oltre 120 milioni, ma anche messa a punto dei nuovi piani regolatori di Trapani e Porto Empedocle, vecchi di oltre 50 anni. Inoltre definizione del concorso internazionale di idee per la realizzazione dei due terminal sul molo Piave e sul molo Sammuzzo. Coinvolgimento di due società europee (tedesche e finlandese) per la realizzazione del progetto di Smart Port".

"L’approvazione del Piano regolatore portuale - ha commentato  il presidente di Ance Palermo, Fabio Sanfratello - è un atto importante che getta finalmente le basi per lo sviluppo di un’area strategica per la crescita della città che troppo a lungo è rimasta impantanata in contenziosi. Non possiamo non rilevare che per arrivare a questo atto ci sono voluti dieci anni, ma ci auguriamo che adesso ci siano tutti i presupposti concreti per programmare e progettare opere che siano in grado di generare nuova economia e che Palermo diventi nei prossimi anni il principale hub passeggeri del Mediterraneo".

L'obiettivo è concentrare nello scalo marittimo crociere, ferries passeggeri e grande nautica. Ecco spiegato il motivo per il quale Monti ha lanciato un vero e proprio appello alle grandi compagnie crocieristiche, Carnival (Costa), Msc e Royal Caribbean Cruise line. La risposta emersa al termine di un convegno organizzato oggi dall'Authority è stata positiva. Insomma adesso Palermo sogna e spera, usando le parole dello stesso Monti, che il porto non sia più "un suq che fa schifo".

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