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La crisi di governo

Lagalla non firma l'appello dei sindaci per Draghi, FdI: "Bene così"

Il primo cittadino non si unisce ai "colleghi" che hanno invitato il premier a rimanere alla guida dell'esecutivo. I meloniani: "Elezioni unica soluzione"

"Prendiamo atto, con soddisfazione, che il sindaco Roberto Lagalla non ha firmato l’appello affinché Mario Draghi prosegua la legislatura nonostante la grave crisi di governo. Ipotesi, questa, peraltro non gradita e condivisa dallo stesso premier". Lo dichiarano Carolina Varchi, deputato di Fratelli d'Italia, Giampiero Cannella, coordinatore regionale della Sicilia, Raoul Russo, coordinatore provinciale di Palermo, Francesco Scarpinato, coordinatore cittadino e consigliere comunale di Palermo e Giuseppe Milazzo, europarlamentare e consigliere comunale di Palermo.

"Bene ha fatto il sindaco di Palermo - si legge ancora nella nota - a non prestarsi ad un gesto che avrebbe potuto, contro ogni evidenza, far sembrare la sua sindacatura funzionale ai desiderata di questo o quel partito, svincolata da una maggioranza che lo ha eletto che ha avuto, in Fratelli d’Italia un cardine fondamentale. La città di Palermo, martoriata da dieci anni di pessima amministrazione a guida Leoluca Orlando, merita dal governo nazionale, a prescindere dal colore politico del capo dell’esecutivo, un’attenzione particolare in relazione a quello che il capoluogo siciliano rappresenta per l’Isola e per il Paese. Fratelli d’Italia ribadisce che sul piano nazionale l’unico sbocco possibile alla crisi innescata dal M5S sia quella di restituire alla sovranità popolare la possibilità di scegliere il prossimo governo con libere e immediate elezioni".
 

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