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Giovedì, 28 Marzo 2024
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L'ombra dello scandalo Consip sull'aeroporto, Nuti: "Dalla politica imbarazzante silenzio"

Una delle aziende dell'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere per corruzione, si era aggiudicata la gara di appalto da nove milioni bandita dalla Gesap per effettuare le pulizie nello scalo. Procedura bloccata quando è esploso il caso

Il caso Consip lambisce anche Palermo. Negli atti dell'inchiesta delle procure di Napoli e Roma sull'assegnazione degli appalti nella pubblica amministrazione c'è anche un episodio che riguarda l'aeroporto Falcone-Borsellino. Figura chiave dell'inchiesta è l'imprenditore campano Alfredo Romeo (adesso in carcere per corruzione ndr), accusato di avere consegnato in più occasioni a un dirigente Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana ndr) somme di denaro per ottenere agevolazioni nei suoi appalti. Una delle aziende del gruppo dell'imprenditore napoletano si era aggiudicata la gara da 8,7 milioni bandita per effettuare le pulizie nello scalo palermitano. Erano però emersi tentativi di "avvicinamento" dei dirigenti della Gesap. Ombre che avevano indotto gli stessi vertici Gesap a bloccare la firma del contratto. 

Adesso la procura di Palermo ha aperto un "fascicolo conoscitivo": nessun indagato e nessuna ipotesi di reato, ma solo una serie di notizie sull'appalto "sfumato" allo scalo cittadino. I magistrati dell'ufficio diretta da Franco Lo Voi hanno chiesto però chiesto documenti ai colleghi titolari delle indagini.

Sul caso interviene il deputato pentastellato Riccardo Nuti, che annuncia un'interrogazione parlamentare per chiedere quali informazioni siano in possesso dei ministri dell'Interno e della Giustizia. "E' a dir poco imbarazzante - scrive Nuti su Facebook -  il mancato intervento della politica, regionale e nazionale, e delle istituzioni tutte, sulla pesante ombra del 'sistema Romeo' sull'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo e sulla Gesap, la società partecipata che gestisce la struttura". "E' surreale che mentre la Procura apre un fascicolo sul bando da 8,7 milioni vinto dalla Romeo Gestioni per le pulizie all'interno dell'aeroporto - continua Nuti - la politica che pure è chiamata in causa, colpevolmente non condanna e non chiarisce come ha vinto il bando la 'Romeo Gestioni'. Eppure basterebbe leggere le intercettazioni per rendersi conto di come Romeo e l'ex parlamentare Italo Bocchino si vantassero di avere presunti contatti con uomini di Orlando 'che ci stanno dando una mano' o con Antonino Lo Presti, ex deputato di An e militante di Futuro e libertà, oggi componente della sezione consultiva del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana".

Nuti si riferisce a una conversazione intercettata, il 16 gennaio del 2016, tra Alfredo Romeo e il suo 'facilitatore' Italo Bocchino, ex deputato di An. E' quest'ultimo che dice all'imprenditore "di avere acquisito informazioni da Dario Colombo, vecchio responsabile unico del procedimento della gara e colui che l'aveva predisposta". Ma Colombo ha dismesso i panni di amministratore delegato della Gesap il 30 giugno 2015. E allora Bocchino cercherebbe nuovi appoggi alla Gesap.

Sulla vicenda, la società di gestione dello scalo, ha diffuso nei giorni scorsi una nota in cui spiega che "il contratto dopo la gara da 8 milioni e 700 mila euro per la pulizia dello scalo Falcone-Borsellino non fu mai firmato, alcuni mesi fa abbiamo allertato con una nota la Procura di Napoli perché non ci avevamo visto chiaro". "La gara fu aggiudicata alla 'Romeo Gestione'. Ma dall'aprile del 2016 l'aggiudicazione è stata bloccata - dicono dalla Gesap - Il presidente Giambrone e l'amministratore delegato Mistretta, nel dicembre scorso, hanno scritto alla Procura campana. Pochi mesi prima, in settembre, avevano chiesto alla Prefettura di Napoli le informazioni di legalità sulla Romeo Gestioni. Non avendo ricevuto risposte il contratto era stato preparato - continua la Gesap - Ma quando era tutto pronto per la firma i giornali hanno dato la notizia che Romeo era finito sotto inchiesta per corruzione. E così 'per ragioni di opportunità' la sottoscrizione del contratto fu sospesa in attesa di acquisire ulteriorinformazioni. La ditta Romeo dunque non si è mai insediata e il servizio di pulizie è rimasto affidato in regime di prorogatio alla vecchia ditta".

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