Mattarella striglia le toghe: "Contese e polemiche minano autorevolezza magistratura"
Dall'aula bunker del carcere Ucciardone, dove è intervenuto per ricordare le vittime delle stragi mafiose del 1992, il presidente della Repubblica è tornato su un tema a lui caro: "Anche il solo dubbio che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento"
"Sentimenti di contrapposizione, contese, divisioni, polemiche all’interno della magistratura, minano il prestigio e l’autorevolezza dell’Ordine Giudiziario. Questi devono risiedere nella coscienza dei cittadini. Anche il solo dubbio che la giustizia possa non essere, sempre, esercitata esclusivamente in base alla legge provoca turbamento. Se la magistratura perdesse credibilità agli occhi della pubblica opinione, s’indebolirebbe anche la lotta al crimine e alla mafia". E' un passaggio dell'intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell'aula bunker del carcere Ucciardone dove è intervenuto per ricordare le vittime della strage di Capaci del 1992.
Strage di Capaci 29 anni dopo, Mattarella: "O si è contro la mafia o si è complici"
Mattarella, in un luogo simbolo della lotta alla mafia, dedica molte parole al ruolo delle toghe. "Vorrei ribadire, oggi, quanto già detto nel giugno 2019 al Csm e nel giugno 2020 al Quirinale - ha detto - la credibilità della magistratura e la sua capacità di riscuotere fiducia sono imprescindibili per il funzionamento del sistema costituzionale e per il positivo svolgimento della vita della Repubblica. A questo scopo gli strumenti a disposizione non mancano. Si prosegua, rapidamente e rigorosamente, a far luce su dubbi, ombre, sospetti, su responsabilità. Si affrontino sollecitamente e in maniera incisiva i progetti di riforma nelle sedi cui questo compito è affidato dalla Costituzione".
Mattarella ha poi sottolineato che "A Falcone, a Borsellino, a tante nobili figure di magistrati caduti vittime perché avvertivano alta la responsabilità del ruolo e della dignità della funzione di giustizia, guarda il complesso della magistratura italiana. Ad essi si ispira il lavoro tenace di tanti magistrati, presidio di legalità. A figure di magistrati come loro la società civile guarda con riconoscenza. Vi guarda come lezioni che consentono di nutrire fiducia nella giustizia amministrata in nome del popolo italiano."
Il capo dello Stato si è rivolto poi ai ragazzi che seguono le celebrazioni: "Al contrario di quanto i mafiosi speravano, la conseguenza del sacrificio di Falcone, Borsellino e di chi si trovava con loro è stato il grande aumento della diffusione, permanente nel tempo, di una mentalità nuova, di consapevolezza e di rifiuto del fenomeno mafioso. Provenendo da Punta Raisi si passa accanto al monumento che rammenta la terribile strage di Capaci: è un punto coinvolgente, di forte ricordo. Voi giovani, che gridate 'no' alle compromissioni, alle clientele, alle complicità, alla violenza, costituite un monumento vivo, dinamico e prezioso. In voi si esprime la voce della società contro condizionamenti illeciti, intrighi, prepotenze, violenza sopraffattrice; la voce dell’Italia che chiede che tutti e ovunque possano sentirsi realmente e pienamente liberi nelle proprie scelte e nelle proprie iniziative. In definitiva, la voce della civiltà e della storia".