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Strage di Capaci, Mattarella: "Ricordare Giovanni, Francesca e gli agenti non sia rito formale"

Il capo dello Stato ha partecipato al plenum straordinario del Csm. Nel corso dell'assemblea sono stati resi pubblici, per la prima volta, gli atti relativi all'attività del giudice e della moglie Francesca Morvillo

"La rievocazione della figura di Giovanni Falcone e, con lui, di Francesca Morvillo e degli agenti di polizia uccisi con loro, non deve trasformarsi in una celebrazione rituale. Per evitare che divenga soltanto formale occorre riprendere e far proprio lo spirito e i criteri del suo impegno". È il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che stamani ha partecipato al plenum straordinario del Csm convocato a 25 anni dalla strage di Capaci. Nel corso dell'assemblea sono stati resi pubblici, per la prima volta, gli atti del Csm relativi all'attività del giudice e della moglie Francesca Morvillo. 

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Mattarella ha ricordato Falcone e ne ha citato le parole. "Diceva che 'la mafia non è affatto invincibile e che occorre, piuttosto, rendersi conto che si tratta di un fenomeno terribilmente serio e molto grave'. Aggiungeva che 'si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini ma impegnando tutte le forze migliori della società. Come interprete, e capofila, di queste energie migliori - ha ricordato il capo dello Stato - ha svolto, con coraggio e determinazione, la sua opera. Era, infatti, convinto - come ebbe a scrivere - che 'perché una società vada bene ... basta che ognuno faccia il suo dovere'. Per questo motivo ha affrontato pericoli di cui conosceva la gravità: per affermare la dignità del suo ruolo di magistrato. Il suo metodo di lavoro, moderno e dinamico, la convinzione - condivisa con altri colleghi, tra cui Paolo Borsellino - di quanto fosse importante il lavoro in pool, la scelta del maxi processo per condurre in giudizio, condannare e sanzionare globalmente il mondo della mafia, muovevano da questo proposito. Inizialmente non compresi da taluno, i suoi criteri rispondevano pienamente al carattere della funzione del magistrato".

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Il presidente della Repubblica ha ricordato come Falcone avesse " ben presente, e a cuore, il valore dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura. Anche per questo - come scriveva - era attentissimo, per la credibilità dello Stato e della Magistratura, alla consistenza degli elementi di prova raccolti. Non a caso, diceva che occorre distinguere un'ipotesi di lavoro da elementi che sorreggano l'esercizio dell'azione penale. Questo scrupolo conferiva alle sue inchieste grande solidità nella verifica dibattimentale. Questa seduta straordinaria del Consiglio Superiore, decisa e avvertita con grande convinzione, si inserisce in una serie di numerose iniziative di ricordo che si svolgono in questi giorni, non soltanto in Italia. E' di grande significato - ha aggiunto - che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 19 giugno prossimo, renderà omaggio alla figura di Giovanni Falcone, ricordando questo anniversario con un'apposita riunione, dedicata a una discussione di alto livello sull'implementazione della Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale, sottoscritta durante la Conferenza di Palermo del 2000. Sarebbe sufficiente questo solo riconoscimento internazionale - il più alto -per sottolineare, ancora una volta, come la figura di Giovanni Falcone costituisca un punto di riferimento, in Italia e all'estero, per chiunque coltivi il valore della legalità e quello della civiltà della convivenza".

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