Il tempo non cancella il ricordo di Insalaco, Orlando: "Fermato nel suo stesso partito"
Ribattezzato il "sindaco dei cento giorni", in carica dal 17 aprile al 13 luglio del 1984, venne freddato il 12 gennaio del 1988 dalla mafia. Dopo la sua morte fu trovato un memoriale in cui accusava diversi esponenti della Dc palermitana e il sistema di gestione degli appalti
Il 12 gennaio del 1988 la mafia uccideva Giuseppe Insalaco, il "sindaco dei cento giorni" che restò in carica dal 17 aprile al 13 luglio del 1984. Dopo la sua morte fu trovato un memoriale in cui accusava diversi esponenti della Dc palermitan e il sistema di gestione degli appalti e del potere cittadino.
"Non sarà certamente il tempo - dice il sindaco Leoluca Orlando - a offuscare il ricordo di Giuseppe Insalaco che grazie alla passione, unita con la visione politica e l'impegno sociale, ha fatto implodere tutte le contraddizioni di un sistema mafioso che opprimeva Palermo in quei drammatici anni ottanta. La sua esperienza come sindaco di Palermo, breve ma intensa, ricca di valori e di passione, rappresentò un momento di grande rottura amministrativa, che molti anche nel suo partito vollero fermare con comportamenti che certamente facilitarono l'azione criminale della mafia. Oggi a lui e ai tanti come lui che hanno avuto una visione di vita sacrificando la propria va il nostro ringraziamento per aver contribuito alla costruzione di una città migliore, diversa e, soprattutto, non più governata dalla mafia".