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Amat, La Corte: "Inammissibile aprire a promozioni con azienda in crisi"

Il consigliere comunale di Leva Democratica chiama in causa l'amministrazione Orlando e dice "no" ad "accordi in pieno stile da campagna elettorale". Nel primo semestre del 2016, la società di via Roccazzo ha accumulato perdite per 5,5 mln. "Da manager gestione inadeguata"

“In un momento in cui l’Amat attraversa una crisi economico-finanziaria senza precedenti, come testimonia la relazione semestrale firmata dal dirigente del servizio Controllo Organismi partecipati, l’azienda in accordo con cinque sigle sindacali apre le porte a promozioni”. Lo rende noto il consigliere comunale Orazio La Corte (Leva Democratica), che chiama in causa l’amministrazione Orlando: “E' quanto meno da irresponsabili fare accordi che prevedono mansioni superiori per i lavoratori rispetto a quelle attualmente svolte, in pieno stile da campagna elettorale. Auspico quindi che il sindaco sgombri il campo da ogni ipotesi di avanzamento di carriera fino a quando, come sottolinea il dirigente Pollicita, l’Amat non raggiunga l’equilibrio economico-finanziario”.

Nel primo semestre del 2016, l’azienda di via Roccazzo ha accumulato una perdita pari a 5.516.823 euro, originata dai maggiori costi sostenuti per la gestione del tram e l’attivazione della Ztl. “Nel documento firmato da Pollicita – aggiunge La Corte – emergono una serie di criticità, frutto di una gestione inadeguata da parte dei manager. Le scelte adottate dall'azienda, ad esempio i nuovi turni, hanno comportato una riduzione dei bus circolanti. Sono infatti circa 170 gli autisti che giornalmente sono di riposo; mentre con la vecchia turnazione erano 60 al giorno. Ciò significa meno vetture (140 anziché le 220 previste da contratto di servizio) che escono dalla rimessa, con un conseguente calo dei biglietti timbrati. “In due parole: disservizi e riduzione ricavi”.

Così il consigliere comunale di Leva Democratica, che sottolinea: “Con un quadro del genere è inammissibile parlare di promozioni. Piuttosto l’azienda si faccia carico realmente del passaggio a full-time dei dipendenti che da oltre 13 anni lavorano 27 ore alla settimana. Nel verbale di accordo firmato dall'azienda e da Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Orsa non è scritto da nessuna parte che dal primo ottobre le ore di questi dipendenti verranno incrementate”. 

“L’Amat – conclude La Corte – ha le potenzialità per essere rilanciata: le preziose risorse economiche che può essere in grado di generare non possono però essere bruciate con promozioni o sperperi vari, soprattutto in un momento in cui il sindaco Orlando impone ai palermitani la Ztl. Che altro non è che un tassa per tentare di salvare l’Amat”.

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