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Almaviva, lavoratori in cassa integrazione a zero ore: preoccupa la riduzione degli stipendi

L'accordo sindacale sottoscritto il 21 ottobre a Roma prevede una fase transitoria nel passaggio a Covisian. Per Pd e M5S all'Ars, "è necessario che la Regione sostenga il reddito dei lavoratori e la qualificazione professionale"

Dopo l’accordo raggiunto tra Almaviva e Covisian per la salvaguardia dei posti di lavoro degli operatori del call center di Alitalia, oggi Ita, preoccupa la riduzione degli stipendi che molti di loro dovranno subire nel passaggio, nei prossimi due anni, tra una società e l’altra. “Nonostante le garanzie finora ottenute – dice Roberta Schillaci, parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle - ovvero l’assorbimento graduale da parte di un altro call-center (Covisian) e l’ammortizzatore sociale a zero ore, per la maggior parte dei 570 lavoratori resta aperto il problema del livello retributivo. I dipendenti Almaviva subiranno infatti una riduzione della retribuzione, mentre le competenze da loro acquisite verranno penalizzate dallo stop di parecchi mesi in attesa di transitare nella nuova società. Intervenga quindi la Regione Siciliana, in accordo con il ministero del Lavoro per garantire, sotto un’unica regia, un supporto reddituale integrativo a questi lavoratori, oltre a corsi di formazione per mantenere i livelli di know-how di ciascuno”.

Dell’ipotesi di una cabina di regia unica tra il ministero del Lavoro e l’assessorato regionale del Lavoro, per tutelare gli stipendi e le competenze dei lavoratori Almaviva, si è discusso oggi in commissione V all’Ars. "Un’occasione - dice Schillaci - per prendere atto dell’accordo nazionale e intervenire possibilmente con ulteriori tutele della Regione verso questi dipendenti. Del bacino dei 570 lavoratori, infatti, solo 226 passeranno a fine ottobre a Covisian che subentra ad Almaviva. Gli altri saranno in Fte (ammortizzatori sociali a zero ore) in attesa di transitare a scaglioni in Covisian nel 2022. Nell’attesa, i lavoratori percepiranno un compenso fortemente ridotto. Auspichiamo un intervento della Regione perché quello di Almaviva è un problema economico-sociale che ha riflessi in particolare sulla città di Palermo, ma bisogna alzare l’attenzione sull’intero comparto dei call center, che va tutelato perché rappresenta una valvola occupazionale importante per il territorio regionale”.

Anche il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, ha chiesto che la Regione sostenga la qualificazione professionale e il reddito dei lavoratori nelle varie fasi del passaggio da Almaviva a Covisian. “L'accordo sindacale sottoscritto il 21 ottobre a Roma e approvato dai lavoratori prevede una fase transitoria. Per affrontare questo tema - ha detto - ho chiesto la riconvocazione della commissione Lavoro dell'Ars per la prossima settimana con la presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone".

A PalermoToday Scavone aveva annunciato, quando ancora le trattative per l’applicazione delle clausole sociali erano in corso, di avere intenzione di sfruttare le nuove politiche attive del lavoro per intervenire a sostegno dei lavoratori che fossero rimasti esclusi da un eventuale accordo. “Non possiamo lasciare questi operatori e le loro famiglie in cassa integrazione a zero ore - conclude Totò Lentini, capogruppo dei Popolari-Autonomisti - è indispensabile un immediato sostegno economico, anche attraverso la riqualificazione e la formazione professionale, affinché si possa garantire questa fase transitoria in modo sereno e senza nuovi traumi per dipendenti che in questi anni hanno dovuto affrontare non poche criticità”.

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